Obbligo pos: multe e sanzioni, ecco come funziona

Pubblicato il 17 Ottobre 2017 alle 13:13 Autore: Camilla Ferrandi
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Obbligo Pos: multe e sanzioni, ecco come funziona

Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020.

Tra le novità, introdotta nel disegno di legge di Bilancio 2018 la norma che prevede, a partire dal prossimo gennaio, l’obbligo Pos. I negozianti saranno, dunque, obbligati – pena una multa – ad accettare pagamenti elettronici anche al di sotto dei 5 euro, soglia introdotta dalla Finanziaria 2016. La sanzione, attestata a 30 euro, scatterà ogniqualvolta un esercente non accetterà un pagamento tramite bancomat o carta di credito.

Obbligo Pos, obiettivi: riduzione evasione fiscale e modernizzare sistema

Obiettivo del Governo, come sottolineato dal vice ministro dell’Economia Luigi Casero intervistato da Il Messaggero, limitare l’evasione fiscale e modernizzare il sistema. La moneta elettronica è, infatti, tracciabile. E questo, da una parte, consentirà all’Agenzia delle Entrate di sapere quanto incassano effettivamente gli esercenti. Dall’altra, permetterà di controllare se le spese dei privati contribuenti sono in linea al reddito dichiarato.

Per diffondere l’utilizzo dei Pos come forma di pagamento saranno inseriti, nell’iter parlamentare della manovra, correttivi alla normativa già esistente, in modo tale da non penalizzare troppo alcune categorie di commercianti, come benzinai o tabaccai, nonché alcune fasce di professionisti e i consumatori stessi. Infatti, stima Confcommercio, l’installazione dei terminali Pos comporta un aggravio di costi di circa 1.700 euro annui per ogni commerciante. Costi che andranno a scaricarsi sui consumatori.

Obbligo Pos: previste misure pro commercianti e consumatori

Per questo, il Governo ha già ipotizzato due linee di azione. Dal lato dei commercianti, è stato varato un decreto legislativo dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo che fissa le commissioni massime sui pagamenti elettronici allo 0,2% del valore della transazione per i bancomat e allo 0,3% per le carte di credito. Inoltre, si prevede di continuare a esonerare dall’obbligo benzinai e tabaccai, fungendo da agenti di riscossione e riversando direttamente le accise all’erario. Dal lato dei consumatori, si ipotizza un piccolo sgravio fiscale per chi usa le carte di pagamento.

“E’ evidente che su questo argomento sia necessario superare i luoghi comuni e le facili strumentalizzazioni. Al tempo stesso la nostra proposta, che lanciamo al sistema nazionale di Confcommercio, è quella di agire nelle sedi preposte per giungere a una riduzione di carattere generale delle commissioni sull’utilizzo dei Pos, qualsiasi sia l’importo di spesa. In particolare alla definizione di una soglia sotto la quale le commissioni stesse vengano azzerate del tutto”. Commenta, così, il direttore di Confcommercio, Rodolfo Pasquini, le decisioni del Governo. “Siamo certi che in questo modo nessun commerciante opporrebbe più alcun tipo di rifiuto” conclude.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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