Referendum autonomia, le grandi differenze tra il voto della città e della provincia

Pubblicato il 24 Ottobre 2017 alle 17:35 Autore: Gianni Balduzzi
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Referendum autonomia, le grandi differenze tra il voto della città e della provincia

E’ un fatto ormai risaputo un po’ in tutto il mondo e da qualche anno anche in Italia. Città e campagna votano diversamente.

Sempre più diversamente. Lo si è osservato in modo eclatante alle ultime elezioni americane in cui il gap tra metropoli e aree rurali è cresciuto. Ma anche nel voto per la Brexit nel Regno Unito. E poi nelle ultime presidenziali francesi

A grandi linee in provincia si vota più a destra e in città più a sinistra. Ma sarebbe riduttivo. In realtà in città vi è un voto più global e in provincia più local. Macron non è propriamente di sinistra, ma rappresenta il liberalismo europeista e ha avuto il massimo dei voti in provincia. Marine Le Pen in economia ha un programma simile a quello di sinistra, eppure ha ottenuto molti voti nei centri più piccoli, in cui vi è maggior rigetto della globalizzazione.

E a quanto pare anche l’ultimo referendum per una maggiore autonomia in Veneto e Lombardia ha riproposto lo stesso trend

Referendum autonomia, anche 14 punti di distanza tra le affluenze di capoluogo e provincia

Qui sono misurate le affluenze, visto che il trionfo del Sì tra chi è andato a votare era scontato.

Le differenze maggiori sono a Bergamo e Brescia, ci dice l’Istituto Cattaneo. Dove vi è il 14% di differenza tra l’affluenza nei capoluoghi e nelle rispettive province. La provincia di Bergamo è l’unico territorio in cui si supera il 50%, ma a Bergamo città si arriva sotto la media regionale, al 36%.

Non è un caso che queste province, come anche Padova in Veneto, vedano

Tuttavia in tutte le province c’è un gap tra capoluogo e territorio intorno. La differenza minima è a Varese, del 3,7%.

In Veneto si arriva a 18 punti di divario a Padova, appunto: in città è andato al voto solo il 46% degli aventi diritto, in provincia il 64,1%. Grosse differenze anche a Verona.

Solo a Belluno in città si è votato di più, ma proprio in quella provincia si votava anche per un altro referendum, per poteri speciali alla provincia, un referendum nel referendum che ha attirato di più alle urne.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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