Ue, Pinotti: “Sfida è ritrovare anima dell’Europa, non unire 24 burocrazie”

Pubblicato il 10 Luglio 2014 alle 11:39 Autore: Carmela Adinolfi

 Nel semestre italiano di presidenza Ue “puntiamo ad accelerare gli sforzi lungo il percorso che porta verso una politica europea di sicurezza e difesa comune. L’obiettivo centrale, la sfida, è ritrovare l’anima dell’Europa, non unire 24 burocrazie e farne una più complicata”. Questa la missione che il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, affida al mandato dell’Italia alla presidenza dell’Ue, che ha avuto inizio il luglio, con il discorso del premier Renzi a Strasburgo. In audizione alla commissione Difesa, in seduta congiunta di Camera e Senato, la titolare della difesa ha ribadito che la necessità  dell’Europa è “trovare la sua identità comune”. “Il suo destino ed il tema della sicurezza e difesa è centrale per l’Italia. Parlare di difesa e sicurezza vuol dire infatti stabilire valori e interessi comuni“, ha spiegato Pinotti in audizione.  “Non si tratta solo di ottenere di più spendendo meno, aumentare l’efficienza e ridurre le duplicazioni, ma è molto di più, sono chiamate in causa le scelte fondamentali sui valori e gli interessi da tutelare”. Una politica comune sul fronte della difesa in sede europea, dunque, sostiene il ministro della difesa, è una scelta etica non solo economica. “Penso, ad esempio – continua Pinotti – alla necessità di intervenire nelle fasi iniziali delle crisi, prima che esse si trasformino in conflitti aperti; penso alla necessità di far sentire la voce dell’Europa, in particolare nelle regioni più vicine, con le quali siamo a diretto contatto, ad Est come a Sud”.

commissione difesa

“Siamo tutti pienamente consapevoli – ha sottolineato il ministro della Difesa – del fatto che, ancora oggi, il tema della stabilità finanziaria, dell’uscita definitiva dal periodo di profonda crisi economica e sociale e dell’avvio concreto di una fase di ripresa, soprattutto in termini di occupazione, sia percepito come centrale e prioritario, anche in Europa”. “Ma sappiamo anche – ha continuato Pinotti – che l’Europa non può e non deve concentrarsi su questo unico tema”. Nella sua audizione, il ministro ha ricordato che “l’Italia ha lavorato, in passato, per approfondire i legami fra partner europei, rendendoli più solidi ed efficaci”.  “Ora che per questi sei mesi, abbiamo la responsabilità aggiuntiva della Presidenza di turno – ha ribadito Pinotti – si tratta quindi di accelerare ed intensificare i nostri sforzi, senza però dimenticare che, in base ai Trattati, la materia della difesa ricade in primo luogo sotto la responsabilità dell’Alto Rappresentante e solo in seconda battuta sul Paese che ha la presidenza semestrale”, ha spiegato la titolare della difesa.

Nel corso della sua audizione il ministro non ha solo esposto le linee programmatiche del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea in materia di difesa ma ha anche presentato una serie di progetti da realizzare nel breve periodo, col supporto di tutti i paesi membri: “Il piano della Difesa è articolato su un numero ragionevole di obiettivi concreti attorno ai quali catalizzare il consenso dei partner europei, e prevede un numero contenuto di eventi, da tenersi in Italia, funzionali agli obiettivi che intendiamo perseguire”, ha spiegato il ministro che, sul piano politico, intende “consolidare l’importanza dell’area mediterranea nelle politiche europee”. “Muovendo dagli indirizzi del Consiglio Europeo di dicembre 2013 – ha proseguito la responsabile difesa – e sulla scorta del consolidamento della Strategia della sicurezza marittima, elaborata in ambito Ue sotto la presidenza greca, la Difesa si sta facendo parte attiva nella definizione del piano d’attuazione della Strategia stessa”, ha spiegato Pinotti. “L’idea – ha concluso il ministro Pinotti – è fare dell’Unione europea un efficace fornitore di sicurezza marittima, capace di contribuire alla libertà di navigazione in alto mare, favorendo così lo sviluppo, la prosperità dei cittadini degli Stati membri, nonché la promozione della cooperazione internazionale”.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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