Ucraina: la battaglia è arrivata a Donetsk

Pubblicato il 13 Luglio 2014 alle 12:25 Autore: Antonio Scafati

In Ucraina la battaglia è arrivata a lambire la città di Donetsk e sono i civili quelli che rischiano di pagare il prezzo più alto. Da giorni i media internazionali raccontano che a Donetsk chi può fugge. Al Jazeera descrive l’atmosfera in città come “molto tesa”. I numeri però sono incerti: secondo le informazioni diffuse dal sindaco di Donetsk sarebbero 30.000 le persone che hanno lasciato la città. Altre fonti portano il numero a 70.000. Dalla stazione ferroviaria partono tutti coloro che possono. Due le direzioni: Kiev da una parte, Rostov sul Don dall’altra, in Russia. Ma trovare biglietti per i treni è sempre più difficile.

A Donetsk molti negozi hanno le saracinesche abbassate. Tante attività chiudono prima che faccia buio. Uomini in tuta mimetica camminano per le strade. Il traffico è sensibilmente ridotto. Tra la popolazione serpeggia il timore di finire schiacciata tra l’avanzata dell’esercito ucraino e l’opposizione delle truppe filorusse, determinate a resistere. Nelle scorse ore si sono diffuse notizie secondo le quali i ribelli starebbero cominciando a minare le strade di Donetsk. Trincee e barricate sono state allestite già nei giorni scorsi. Le forze filorusse si preparano a resistere a un assedio. Perché secondo molti in città l’assedio è inevitabile, è solo questione di tempo.

ucraina

Il Washington Post ha sottolineato come negli ultimi giorni la strategia dei separatisti nell’est dell’Ucraina sia cambiata: attacchi rapidi, quasi imboscate, per poi sparire. Una tattica da guerriglia possibile proprio perché tra ribelli ed esercito ucraino c’è la città di Donetsk con il suo milione di abitanti.

Venerdì notte colpi di mortaio sono piovuti sul sobborgo di Marinka, a ovest di Donetsk, danneggiando alcuni condomini. Secondo i separatisti che da mesi combattono in Ucraina i bombardamenti della notte tra venerdì e sabato hanno provocato la morte di 30 civili. Ma non ci sono conferme attendibili ed è costante lo scambio di accuse. Kiev sostiene di aver inflitto pesanti perdite ai ribelli nel corso degli ultimi giorni. I ribelli negano e puntano il dito contro l’esercito ucraino, reo di colpire la popolazione civile.

Nel frattempo, i separatisti fanno sfoggio di morale alto. Venerdì è stato celebrato il matrimonio di uno dei leader militari dei ribelli filorussi. Fotografie dell’evento mostrano persone allegre e armate. Nella battaglia di propaganda che si combatte parallelamente agli scontri armati, entrambe le parti si impegnano a fondo.

Donetsk intanto aspetta, trattenendo il respiro. Il presidente ucraino Poroshenko ha detto e ripetuto che i piani militari in mano all’esercito sono stati pensati per preservare la sicurezza della popolazione civile. L’obiettivo resta quello di “trovare e distruggere” i separatisti filorussi.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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