Angelino Alfano si rivolge a Renzi: “patto dei 1000 giorni, via articolo 18”

Pubblicato il 14 Luglio 2014 alle 09:51 Autore: Giuseppe Spadaro

Angelino Alfano raccoglie la sfida di Renzi ma pone dei paletti. In un’intervista concessa al quotidiano ‘Repubblica’, il ministro dell’Interno appoggia il progetto del premier ma lancia le sue proposte per un cosiddetto “patto per i mille giorni”.

MISURE ECONOMICHE – Angelino Alfano pone tre punti fermi al centro del patto: “uno shock fiscale, una frustata antiburocratica e una svolta vera sull’articolo 18”. Quest’ultimo, in particolar modo va superato “del tutto”, perchè secondo il leader di NCD è un falso problema: “si teme la libertà di licenziare quando invece ci si dovrebbe concentrare sulla libertà di assumere”.

angelino alfano

BERLUSCONI E RUOLO NCD – Alfano lancia dunque la sfida dei 1000 giorni, per poi separarsi e dedicarsi ad altro – “la nostra prospettiva resta la costruzione di un’area alternativa alla sinistra come accade in tutta Europa” – lanciando un messaggio a Forza Italia a proposito di eventuali future alleanze: “per noi un elemento determinante sarà la loro posizione sulla legge elettorale”. E intanto snocciola i successi di NCD al governo: “c’è la nostra firma sulla riduzione delle tasse, sul superamento della legge Fornero, sulla riforma della P.A. e sulla giustizia. Solo chi è in malafede non si accorge degli importanti contenuti di centrodestra che siamo riusciti a imporre e del fortissimo imprinting riformatore del governo”.

IL NODO RIFORME – Riguardo alla riforma costituzionale, Angelino Alfano ritiene valido il compromesso raggiunto, che “può reggere la prova dell’aula anche così com’è”. Inflessibile invece la posizione sull’Italicum, con la richiesta di modifiche che interessino sia le soglie di sbarramento che l’introduzione delle preferenze. In modo da modificare l’orientamento di una legge nata, secondo Alfano, con un solo obiettivo: “il tentativo di Forza Italia di soffocarci in culla”.

Giuseppe Spadaro

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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