Marotta e Agnelli: ma chi avete preso? Allegri odiava la Juventus

Pubblicato il 16 Luglio 2014 alle 19:33 Autore: Stefano Merlino
Atlético-Juve: le dichiarazioni post-partita di Max Allegri

Chi disprezza, compra. Ci affidiamo alla saggezza popolare per descrivere, in poche parole, l’incredibile arrivo alla Juventus di Massimiliano Allegri, dopo l’addio di Antonio Conte. Il tecnico, da buon toscano, nel suo passato milanista non le ha certo mandate a dire agli juventini, soprattutto dopo quella famosissima rete non assegnata a Muntari. E così si scopre, andando a spulciare nelle cronache dell’epoca, che il buon Max non perdeva l’occasione per dichiarare guerra alla Juve e ai vari Conte, Marotta, Agnelli..

“IO E IL MILAN ABBIAMO UNO STILE DIVERSO RISPETTO A MAROTTA E ALLA JUVE” – Facciamo un tuffo nel passato: stagione 2011-2012, la prima di Conte alla Juve. E’ duello tra i bianconeri e i campioni d’Italia rossoneri, ma quando mancano poche settimane alla sfida scudetto del 26 febbraio, ecco la maxi squalifica di tre giornate ad Ibrahimovic per un pugno al napoletano Aronica. Secondo il Milan si tratta di “grave errore giuridico”, mentre in casa Juve si festeggia per l’assenza dello svedese nella partita più importante della stagione. Allegri non prende molto bene alcune parole infelici dei dirigenti bianconeri e di Conte, e dichiara: “Abbiamo uno stile completamente diverso rispetto a loro, io non guardo mai in casa altrui”.

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“HO BISOGNO DEL PERMESSO DI MAROTTA” – La sfida scudetto è passata alla storia per quella rete non assegnata al milanista Muntari. Davanti ai microfoni Allegri è un fiume in piena, “o hanno sbagliato a tracciare il campo, o la linea era più grossa, sul 2 a 0 sarebbe stata un’altra partita”. Quindi ecco l’attacco al nemico juventino: “Io per parlare di arbitri devo avere il permesso di Marotta, quindi evito”. Odio profondo tra i due, diventato amore a distanza di due anni e mezzo ( oggi seduti l’uno accanto all’altro ). “Sono felice ed onorato di essere qui”, dichiara il buon Max neo tecnico juventino, “porterò la Juve tra le prime otto d’Europa”. Il tempo cura le ferite.

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“PIRLO NON ERA AL TOP DELLA FORMA, QUINDI NON ABBIAMO RINNOVATO” – Che dire, infine, di quel complicato rapporto con Andrea Pirlo, faro del centrocampo juventino e della Nazionale? I due hanno lavorato insieme soltanto un anno, quello dell’ultimo scudetto rossonero, nel 2011. Poi, improvvisamente, il campione bresciano ha salutato Milanello, vestendosi di bianconero. Quell’addio, definito da gran parte dei giornalisti e tifosi, “uno tra gli errori più grandi della storia del Milan”,  non è stato poi così doloroso per Allegri.

“Non stava bene”, dichiarerà il tecnico qualche mese dopo, “non potevamo tenerlo, meglio dar spazio ad altri giocatori”. Il campo però smentirà Allegri, e Pirlo si laureerà campione d’Italia con la Juventus, dopo una stagione da protagonista. Anzi: si può dire che con la maglia bianconera stia attualmente vivendo il periodo migliore della sua carriera. “Andrea è un campione”, dichiara sempre oggi davanti ai giornalisti, “è un campione, non ho mai messo in dubbio le sua qualità, con lui non ho nessun problema”.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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