Ballarò minuto per minuto 03/04/2012 [diretta]

Pubblicato il 3 Aprile 2012 alle 20:31 Autore: Redazione
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Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Puntata molto tecnica quella di questa sera nel salotto di Giovanni Floris! Ma sarà comunque molto importante seguire l’appuntamento del martedì sera di Rai3 per capire al meglio le principali criticità delle più importanti riforme in agenda.

Il governo verrà rappresentato dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione Marco Rossi Doria, un personaggio stimato in maniera bypartisan. Per quanto riguarda i partiti è prevista la presenza dell’ex ministro dello sviluppo economico Paolo Romani per il Popolo della Libertà  e del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio per il Pd, che però è ospite in quanto presidente dell’Anci.

Chiudono il cerchio l’economista Fiorella Kostoris, la segretaria dei pensionati Cgil Carla Cantone, il direttore del Tempo Mario Sechi e il tributarista Raffaello Lupi.

Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.

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21.06 Inizia la puntata! Giovanni Floris ci mostra subito le domande che sommergono il blog di Ballarò (che ci fa concorrenza…): gente che chiede di Imu e di pensioni.  Insomma, negli ultimi tempi si fanno domande tecniche per i tecnici e le diatribe politiche dell’era berlusconiana sembrano essere tramontate. Poi si legge un estratto del pezzo sul Financial Times che non esclude una manovra correttiva per l’Italia. Il conduttore segnala che Bruxelles non ha smentito ma sono non negato. Poi parte un servizio di Alessandro Poggi sulla Lega Nord. Grande Salvini che usa lo slang francese per descrivere l’ingresso dei finanzieri a via Bellerio.

21.12 A Radio Padania fanno i simpatici: “rispetto al 1996 le armi e la droga le abbiamo nascoste per bene”. Seguono interviste sparse a Giarda e Fornero pre-cdm. Finisce il servizio e Floris presenta gli ospiti: tra le sorprese il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini e Sergio Rizzo del Corriere della Sera. Per quest’ultimo questo caso Belsito denuncia la patologia del rimborso elettorale ai partiti. Poi parte la pubblicità. Aspettiamo la copertina satirica di Maurizio Crozza.

21.19 Parte Crozza! Già dalle prime frasi si sente la proverbiale risata della Kostoris in sottofondo. Bossi ha tantissimi figli, e tutti conducono una vita retta e rispettabile. Uno che tira i gavettoni di candeggina fa rimpiangere il Trota. Quelli della Lega volevano rendere indipendente la Padania, hanno reso indipendente il Trota (battuta già sentita a dire il vero). Poi un cartello riprende le dichiarazioni di Borghezio contro Crozza e la sua imitazione del Senatùr. Se il comico genovese non fa parte “della razza umana” Belsito di che razza è? “Razza ladra” (o “Gazza Ladra, cfr Gioacchino Rossini)?

21.22 Poi Crozza attacca Veltroni perché colpevole di aver candidato Massimo Calearo Ciman. Del resto è un lavoro usurante spingere un bottone a Montecitorio. Il re della neurolinguistica è proprio Veltroni, capace di indovinare i candidati ideali. Monti ha chiesto di investire in Cina, dopo la vicenda Lega ha chiesto di investirci. Parte attacco a tutti i mali dell’Italia non risolvibili con la riforma dell’articolo 18. Secondo l’Istat quest’anno la Pasqua slitta.

21.27 Finita la copertina di Maurizio Crozza, Giovanni Floris interroga il presidente dell’Anci Delrio sull’Imu: si pagherà a giugno sulle proprie abitazioni a seconda dei vecchi calcoli dell’Ici. Così i comuni hanno tempo di stabilire l’aliquota Imu fino al 30 settembre. Ciò equivale a giugno ad una tassazione più indulgente, poco più dell’Ici del 2007.

21.31 Parte servizio di Marzia Maglio. Molte lamentele per questo aumento delle imposte. E nei Caf la confusione è tanta. La reintroduzione dell’Imu per alcune famiglie sarà un vero problema e di fatto svanirà nel nulla la già non tanto copiosa tredicesima. Si ventila implicitamente l’ipotesi che l’Imu colpisca particolarmente i proprietari di capannoni. Insomma, brutta giornata per il Carroccio.

21.36 Si torna in studio e continua il dialogo col sindaco di Reggio nell’Emilia. La criticità sta nel fatto che gli introiti di questa imposta vanno tutti allo stato. E in questo modo gli enti locali, in primis i comuni, dovranno aumentare le tasse. Si inserisce la Cantone che sostiene che la sua categoria alla fine è sempre  quella costretta a pagare. La pasionaria dei pensionati di Corso d’Italia denuncia il problema legato agli anziani che lasciano le proprie case per i centri anziani. Per il catasto le case abbandonate sono seconde case e a livello di Imu la cosa si sente.

21.42 Mario Sechi da ragione agli ordini del giorno dell’Italia dei Valori: è una vergogna che le fondazioni bancarie (controllate tra l’altro dagli istituti di credito) non paghino l’Imu mentre le tasse tartassano i pensionati. Sembra di ascoltare Elio Lannutti. A Lupi vengono poste domande molto tecniche che il sosia del capogruppo PdL al Parlamento Europeo risponde sempre con esattezza e in modo esauriente.

21.47 Parte l’ultimo servizio prima del primo stacco pubblicitario. Una lunga analisi di quanto questa contingenza economica colpisce l’economia reale. Non mancano riferimenti al suicidio di imprenditori e viene il citato l’emblematico caso del Veneto. Le banche non concedono i prestiti e lo stato paga in ritardo i crediti alle imprese. Ma nello stesso tempo chiede ai cittadini delle tasse quanto mai onerose. Contraddizioni che possono anche essere fatali.

21.50 Giorgio Guerrini interviene citando dati sui beni immobili produttivi, ma l’attenzione si desta giusto per i suoi orribili occhiali dalla montatura gialla (ma di questo si occuperà successivamente la nostra nota di colore). Le prospettive di crescita sono incerte e l’aumento della tassazioni indipendente dall’aliquota è scientifico il fatto che “ad aumento di pressione fiscale si riduce il Prodotto interno lordo”. Un uomo dalle solide convinzioni.

21.55 Interviene ora Romani, inventore di “Colpo Grosso” con Umberto Smaila. Non si può applicare il rigore tedesco nella realtà italica. Floris segnala che Pd e PdL sono d’accordo nell’essere in disaccordo col governo (ma Delrio non è in quota Anci?). La Cantone sfrutta la battuta per citare l’articolo 18 (sic). Segue intervista di Poggi a Jurgen Stark, l’uomo che si è opposto agli acquisti dei titoli di stato nazionali da parte della Bce. Un ultrarigorista che si è dimesso dal board della Bce.

21.59 Stark segnala che il compito della Bce dovrebbe consistere nella lotta (senza quartiere?) all’inflazione, da qui la sua polemica con l’Eurotower. Un invito al rigorismo teutonico. Finisce l’intervista in villa, comincia la pubblicità a via Teulada.

22.04 Si rientra in studio con Sergio Rizzo che ricorda come l’errore di fondo è stata l’abolizione totale dell’Ici. Lupi ricorda invece che tutti questi pagamenti in più non s0no da considerarsi come interessi bensì come pagamenti in più veri e proprio. In parole povere: non solo già si paga tanto di più. Ma non dimentichiamoci degli interessi…Parte poi servizio di Vicsia Portel che almeno questa volta non si è fatta un viaggio transoceanico.

22.10 Si parla di mutui e di gente che è costretta a fare il secondo lavoro per mantenersi. Poi esordisce l’economista Fiorella Kostoris. La politica economista degli ultimi mesi testimoniano come la riduzione del deficit fine a se stessa non basta. La disoccupazione del resto sta aumentando così come tutta la parte inattiva del sistema economico. Partono deprimenti cartelli sui rincari. Certe andrebbero vietate…

22.17 Il servizio ci ha mostrato come ci si può indebitare anche poco nei confronti del mercato esterno ma ciò non basta per creare un sistema economico sano. Una discussione che rende paradigmatica questa puntata, pacata ma al tempo stesso molto dettagliata sui temi. E non ci si stupisce, a posteriori, dell’inizio di Floris con le domande dei telespettatori su Imu e pensioni. La sensazione è quella di vivere una vera e propria nuova stagione politica. E intanto si pagherà 1133 euro a famiglia. Parla Sechi ma ora tocca alla nostra nota di colore (di cui ci scusiamo per il ritardo).

Nota di colore: il padrone di casa Giovanni Floris riconferma il suo classico gessato, stavolta nero, con camicia bianca e cravatta nera a pallini bianchi. Singolare abito rosa e nero per Carla Cantone, mentre Graziano Delrio presenta una giacca grigia con camicia bianca, abito classico e ben simile a quello di Sechi e di Romani. Sergio Rizzo invece indossa abiti da giornalista di fine ‘800. A sorpresa anche l’habituè Raffaello Lupi indossa un abbigliamento assai classico (in genere ha un abbigliamento da Professore di sinistra). Guerrini presenta una giacca grigia con camicia bianca e cravatta grigia ed un paio di occhiali gialli, mentre Fiorella Kostoris indossa una giacca nera con sciarpa azzurra: che sia in onore della vittoria dell’Inter?

22.24 E’ effettivamente quanto mai inquietate l’asse Cantone-Sechi che si dichiara d’accordo con tutti. Romani cita Fassino a proposito del comuni virtuosi e dell’annoso problema del patto di stabilità. Romani invita lo stato a pagare i crediti alle imprese. Ma fino a sei mesi fa stava al governo e non ci sembrava così desideroso di erogare liquidità.

22.32 Graziano Delrio dichiara ufficialmente, ottenendo un forte applauso, che sforerà il patto di stabilità se non si sblocca questo problema. “Fassino lo aveva già annunciato” rincara la dose Romani. Un piccolo scoop che però segnala la situazione drammatica del nostro stato. Parte poi un servizio televisivo sugli sprechi governativi: all’Eur un palazzone del ministro dello sviluppo economico costa allo stato più di due miliardi di euro all’anno. Ma ci lavorano solo 200 dipendenti circa. Mah.

22.38 Sergio Rizzo parla di immobili dello stato. E sorge il problema del grande assente di questa serata: la riforma del catasto (per non parlare di quella fiscale). Discorsi di nuda proprietà con Paolo Romani che accusa pacatamente Floris di non capirci nulla.

22.42 Forse per ripicca il conduttore romano manda al volo un servizio sulla Spagna prima dell’intervento dell’ex ministro. “Come la Spagna!?!” esclama Romani. Il servizio narra delle misure lacrime e sangue nel paese iberico. La vicepremier si rifiuta di rispondere alle domande della televisione italiana. Poi scatta un’imitazione satirica di Mariano Rajoy che ricorda quella di “Polonia” con l’allora leader del Pp teso ad emulare Michael Jackson. Interviste varie nel quartiere della Moncloa di fronte a negozi chiusi o falliti da poco.

22.48 Il servizio continua parlando dello sciopero dei trasporti. Nel frattempo ricordiamo che la scorsa settimana Maurizio Mannoni di LineaNotte si era lamentato dei continui sfori del programma condotto da Giovanni Floris. Insomma, questa volta non si potrà chiudere la trasmissione in ritardo!

22.54 Dopo un breve litigio, sorpresa a Ballarò! spunta in collegamento da Bologna il deputato leghista Gianluca Pini. Già ospite due volte a Ballarò, l’esponente romagnolo, noto ultimamente per l’emendamento sulla responsabilità civile dei giudici, dovrà parlare dell’affaire Belsito. Ma prima l’ultimo stacco pubblicitario.

23.02 Riparte il programma coi dati di Pagnoncelli: la spesa che mette più in difficoltà è quella legata al carburante. Gli italiani sostengono la lotta all’evasione ma la pressione è effettivamente troppo elevata. Il 48% pensa che la sua situazione economica peggiorerà.

23.05 L’istituzione più credibile è il Quirinale citato da un terzo del campione. Seguono magistratura e forze dell’ordine. Partiti politici ultimi come sempre (4%). Di fronte al rinuncio dei privilegi da parte di Casini (per fare un esempio) la gente è scettica e crede a privilegio se ne sostituisce un altro. Tutto il resto è opportunismo. Poi parte servizio di Maglio e Scazzola sui risparmi degli enti.

23.08 Marzia Maglio intervista il presidente della provincia di Latina Armando Cusani che si lamenta della bailamme di competenza tra comuni e altri enti. Del resto il presidente guadagna 3500 euro mensili. Poi Francesco Ventola, che guida la provincia di Bat, guida la cronista nella nuova sede della provincia in un antico convento pugliese. Il primo e ultimo presidente della provincia di Barletta – Andria – Trani.

23.12 Scazzola invece continua frequentando le sedi nazionali. Alla Camera il sapone costa. Ma il problema sono i vitalizi. Cosimo Mele elevato ad esempio negativo. Finisce il servizio e Floris chiede di Belsito a Pini. La Lega Nord non è ladrona, anche se la Cantone ride. Il Carroccio è vittima di un ragionamento illecito. Ma è comunque un bella notizia quella delle dimissioni del segretario amministrativo.

23.15 Per il leghista il nuovo tesoriere dovrà chiarire al 100% questo alone d’incertezza. La vittima è il movimento coi suoi militanti. Per Sergio Rizzo la nomina di un nuovo amministratore non risolverà il problema. Perché il tutto è un problema che sta a monte. Troppa opacità e il consiglio sindacale interno ai partiti è un organismo di fiducia delle segreterie. Solo il Pd si fa certificare i bilanci ad una società esterna. Fli invece si limita ad inserire la cosa nello statuto.

23.19 Mario Sechi vuole un ripensamento urgente della legge sui finanziamenti elettorali. Riscuote applausi grazie a ragionamenti a tratti populisti. Carla Cantone vuole fare la tessera onoraria dello Spi al direttore del Tempo. I due si fanno immortalare mentre i stringono la mano. “Ma occorre difendere i poveri pensionati tutti i giorni” esclama la pasionaria. Per la Cantone la Lega non è diversa dagli altri. “Mai visto un bilancio dei sindacati” afferma Pini. “Te ne mando una vagonata!” urla la sindacalista. Finale terribile!

23.23 Finale arroventato. Mentre Ballarò ha già sforato di qualche minuto, Pini segnala che nel bilancio della Lega si basa quasi tutto sul contributo privato da parte di eletti e militanti. E tra l’altro c’è un problema anche coi giornali e il Corriere prende i soldi dallo stati. Per Rizzo prenderà l’uno per mille dei soldi che prende la Lega. Litigi ora sui bilanci dei giornali.

23.27 Guerrini risolve la caciara grazie ad un ragionamento del tipo “cambiamo lo stato delle cose, tutti assieme”. Romani e Floris battibeccano su Berlusconi (su chi?). La Cantone interrompe l’ex ministro (per motivi oggettivamente futili). “Stai zitta, parla da due ore”. Che scene! Delrio segnala che in tempi di crisi è assurdo che un tesoriere possa fare tutto. La Kostoris chiama la Cantone, “la signora vestita di rosso”. La segretaria si adira. Che finale, amici. Fabio Volo si collega e se la prende col ritardo di Floris. Battuta pessima sulla Lega.

Il programma ha una conclusione animata, ma Floris chiama il suo “alè”.

Dopotutto, domani è un altro giorno.

 

E ora tocca al nostra pagellone:

ROMANI – 5 – La classica ammuina di Romani. BUTTAMOLA IN CACIARA

DELRIO – 6,5 – Sa stare in trasmissione, si comporta bene ed è sempre in partita nella trasmissione. MISURATO

CANTONE – 4– Fa spesso la simpatica, ma all’ennesima presenza in cui non dice niente di nuovo o di propositivo non possiamo continuare a non metterle ei votacci. SAME OLD CANTONE

RIZZO – 6 – Moto documentato e preparato. SECCHIONE

GUERRINI – 6 – Il solito ospite concreto. CONCRETO

SECHI – 5,5 – Fa asse con Cantone. INEDITO

LUPI – 5,5 – Nulla di nuovo. MONOTONO

KOSTORIS – 5,5 – Vabbè, gi Economisti fin’ora bravi a parole, ma vogliamo anche i fatti. VOGLIA DI CONCRETEZZA

FLORIS – 6 – Ah Floris, è bella la vita con degli ospiti disciplinati? TUTTO TRANQUILLO

L'autore: Redazione

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