Centrodestra: Toti chiede federazione, Ferrara allontana (momentaneamente) Berlusconi

Pubblicato il 22 Luglio 2014 alle 12:59 Autore: Emanuele Vena

“Oggi non è tempo per una riunificazione sotto un’unica bandiera o per una nuova CdL”. Il messaggio è di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, intervistato da Il Giornale. E aggiunge: “Bisogna lavorare su una federazione dove ciascuno conservi la propria identità”.

“PUNTI PROGRAMMATICI CONCRETI” – Toti rilancia la ricostruzione del centrodestra, chiedendo che sia basata su concreti punti programmatici e tramite un dialogo che abbracci “non solo Ncd, ma anche Udc, Lega, Fratelli d’Italia”, vale a dire “tutti quelli che strategicamente si ritengono alternativi al centrosinistra”. Toti respinge i suggerimenti di Cicchitto, che chiedeva a Berlusconi di farsi da parte: “è un ragionamento inaccettabile”. E sottolinea che “Forza Italia alle Europee ha preso poco meno del 17%, più di tutti gli altri, Ncd, FdI e Lega, sommati insieme”. Lanciando quindi un messaggio chiaro: “se si vuole unire bisogna dialogare all’insegna del rispetto reciproco. Chi pensa a una coalizione deberlusconizzata dimostra di essere fuori dalla storia e lontano dagli elettori”.

berlusconi

FERRARA: “SILVIO ORA NON PUO’ TORNARE” – Sulla situazione del centrodestra si esprime anche Giuliano Ferrara, intervistato da Il Messaggero. “Non è che Berlusconi domani prende e rientra in campo, anche perchè è decaduto e non potrebbe”. Quale ruolo, allora? Secondo Ferrara, Berlusconi – dopo l’assoluzione – “deve guidare e ispirare, sia nel centrodestra che nella sinistra renziana, che non è la stessa cosa di prima, la passione per il riscatto nazionale. Siamo gli unici ormai anche nel Sud Europa a restare impantanati nella crisi. Rischiamo il sorpasso della Spagna, del Portogallo, se non addirittura della Grecia”. A proposito del centrodestra, Ferrara è categorico: “il centrodestra non esiste. Esiste un signore che si chiama Silvio Berlusconi. Lui solo ha il brand, un brand che non so quanti punti può valere”. E aggiunge, a proposito delle primarie: “che si facciano o non si facciano non m’interessa. Si prenda atto che l’unica personalità emersa nel centrodestra, al di là di Bossi e di Casini, risucchiato in un centrismo minoritario, è il Cavaliere”.

Massimo Borrelli

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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