Acque agitate nel centrodestra, Formigoni (NCD): “FI ha provato a distruggerci”, Toti (FI): “NCD vuole decidere avendo il 3%”

Pubblicato il 27 Luglio 2014 alle 13:56 Autore: Emanuele Vena
roberto formigoni

Continua l’aria tesa nel centrodestra, impegnato nel tentativo di ricompattarsi per offrire un’alternativa credibile al Partito Democratico e, in generale, ad un quadro politico sempre più monopolizzato da Grillo e, soprattutto, da Matteo Renzi. Tuttavia, a giudicare dalle dichiarazioni, la strada per la ricomposizione è ancora lunga e tortuosa.

“HANNO TENTATO DI DISTRUGGERCI” – Roberto Formigoni – ex governatore della Lombardia nonché attuale senatore per il Nuovo Centrodestra – si scaglia contro Forza Italia: “Per 8 mesi FI ha cercato di distruggerci, non ce l’ha fatta. Ora cerca di blandirci ma l’obiettivo è identico. Noi andiamo avanti #Ncd” è il messaggio lanciato dal senatore tramite il proprio profilo twitter.

“HANNO SOLO IL 3%” – Da Forza Italia le reazioni non si fanno attendere. L’ex ministro Maria Stella Gelmini, intervistata dal ‘Mattino’ chiede ad NCD di “non continuare a sciupare tempo solo nel garantire i numeri a Renzi” e di iniziare ad impierla per la “costruzione dell’alternativa”. E aggiunge: “l’appello di Berlusconi è rivolto agli elettori. Poi, se il leader di Ncd deciderà di chiamarsi fuori, dovrà spiegarne a tutti le ragioni”. Il nodo della questione è anche la legge elettorale, sulla quale Gelmini dice che “è forse la parte più comprensibile della posizione di Alfano. Ma è fuor di dubbio che sia legata al timore che, con delle soglie più alte, il Ncd rischia di non farcela”. Più duro invece il messaggio del consigliere politico forzista, Giovanni Toti, intervistato dal quotidiano ‘Repubblica’: “sono gli elettori che scelgono i leader. Forza Italia da sola rappresenta più di tutti gli altri componenti del centrodestra messi insieme. I sondaggi più recenti, dopo la sacrosanta assoluzione, ci danno in crescita tendente al 18, mentre il Ncd non supera il 3. Con questi numeri, che si voglia dettare condizioni o peggio escludere qualcuno, mi sembra francamente velleitario”. E avverte: “a Formigoni, Cicchitto e altri che continuano a sognare un centrodestra de-berlusconizzato, faccio sommessamente presente che chi lo ha pensato in passato è stato cancellato dagli elettori”.

SALATTO (PI): “SI TEMONO POSIZIONI UNIFICANTI” – Nella querelle si inserisce anche Potito Salatto, vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia. In una nota, Salatto spiega: “come in Palestina, non appena sembra essere più vicina l’intesa con Israele, Hamas si scatena per far saltare il tavolo, così da noi, nel momento in cui si procede a unificare le forze politiche che si riconoscono nel popolarismo europeo (Ncd, Udc, Pi), gli organi di stampa, soprattutto quelli berlusconiani, si esercitano a esasperare il dibattito che pure deve esistere in un partito, immaginando divisioni insanabili, ipotizzando scissioni, pregiudizi tra le componenti ancora articolate, sciorinando sondaggi che mostrano un calo di consensi a ogni ipotesi unificante al centro”. E aggiunge, a proposito del sostegno a Renzi sul versante delle riforme: “Alfano, Cesa, Mauro: avanti tutta nell’interesse dell’Italia”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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