Beppe Grillo sull’emergenza immigrazione: “Pietismo peloso”

Pubblicato il 27 Luglio 2014 alle 14:09 Autore: Massimo Borrelli
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“Il pietismo peloso verso gli immigrati clandestini che muoiono annegati, che fuggono dai loro Paesi verso l’ignoto nasconde sempre le motivazioni per cui delle persone sono costrette ad abbandonare le loro Patrie, i loro affetti per un salto nel buio”. La denuncia è di Beppe Grillo, che affida ad un post pubblicato sul suo blog il suo pensiero in merito all’emergenza immigrazione.

ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO – “Noi siamo allo stesso tempo carnefici e salvatori dal cuore di pietra, che fanno mostra di sè a Lampedusa o con discorsi sull’accoglienza sempre disattesi” è l’accusa di Beppe Grillo. Che aggiunge: “quando infatti questi poveri cristi arrivano, non vengono accolti, ma lasciati a sè stessi o rinchiusi in qualche centro”. L’accusa è, dunque, di non andare a fondo al problema: “non sono mai discusse le cause di questi esodi, ma fotografati solo i loro effetti perchè fa comodo e anche molto radical chic (quanto ci sentiamo più buoni…)”.

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GOVERNI E MULTINAZIONALI – Le domande da farsi, secondo Beppe Grillo, sono altre: “chi vende armi ai Paesi di questi fuggitivi? Chi li bombarda allegramente? Chi ne sfrutta le risorse (spesso enormi)?”. E’ lo stesso leader del Movimento Cinque Stelle a tracciare l’identikit dei responsabili: “Governi, multinazionali, aziende produttrici di armi. Sono queste le cause, ed è qui che bisogna intervenire, non sugli effetti, non sui barconi, ma nessuno apre bocca. Pecunia non olet”. E aggiunge: “le persone che muoiono annegate nel Mediterraneo, muoiono due volte, la prima in mare, la seconda per la nostra ipocrisia”.

L'autore: Massimo Borrelli

Nato a Salerno, laureato in Giurisprudenza, ho frequentato il Master in Diritto delle Telecomunicazioni a Madrid. Da sempre appassionato di Politica e Web, sono riuscito a conciliare queste due passioni dedicando il mio tempo libero al Termometro Politico, testata online indipendente e senza bandiere. Seguilo su Twitter @borrellimassimo e su G+ Massimo Borrelli
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