Allarme Usa: Isis può abbattere aerei civili

Pubblicato il 27 Luglio 2014 alle 15:40 Autore: Guglielmo Sano

Secondo le ultime informazioni raccolte dal Pentagono l’esercito jihadista dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) è in grado di abbattere gli aerei di linea che sorvolano lo spazio aereo iracheno. Sale la preoccupazione a Washington per la possibilità che si ripeta lo scenario del volo abbattuto in Ucraina. 298 persone hanno perduto la vita nel tragico episodio.

Gli estremisti iracheni, a quanto riferiscono le fonti vicine ai servizi segreti Usa, hanno nelle loro possibilità sofisticati sistemi missilistici terra-aria di fabbricazione russa come il Buk (denominazione russo-sovietica) altrimenti detto Sa11 Gadfly (denominazione Nato). Stando alle ricostruzioni americane, è la stessa tipologia di missile utilizzata per abbattere il volo mh17 nei cieli di Donetsk. I missili sarebbero stati sottratti all’esercito siriano, è noto che ne avesse nei propri arsenali.

isis mosul

Diversamente dai sistemi missilistici a spalla (come lo Strela russo o lo Stinger americano) – hanno una quota di tangenza massima di 3/4000 metri– una batteria Buk può colpire un obiettivo anche a 15000 metri e fino a 30 km di distanza. Sopra l’Iraq passano i voli diretti verso l’Asia di tutte le più importanti compagnie (British Airways, Air France, Lufthansa, Quantas per dirne alcune). In particolare una rotta da Londra passa esattamente per la verticale di Mosul che è in mano all’Isis dai primi di Giugno.

Proprio a Mosul l’Isis sta mostrando il suo volto più violento e crudele. Solo pochi giorni fa i jihadisti hanno letteralmente raso al suolo la moschea del Profeta Giona (era un luogo di pellegrinaggio sia per i musulmani sia per i cristiani). Dopo aver costretto chi vi si trovava all’interno ad uscire, l’edificio è stato fatto saltare in aria. In pochi secondi lo storico minareto che dominava la città è sparito per sempre. “Era un luogo di apostasia e non di preghiera”, hanno detto i sostenitori del califfato islamico, poiché “frequentato anche da cristiani”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →