Tesauro nuovo presidente della Corte costituzionale: “No a riforme veloci”

Pubblicato il 30 Luglio 2014 alle 17:33 Autore: Redazione

Giuseppe Tesauro, noto esperto di diritto comunitario, è il nuovo presidente della Corte costituzionale. Il giurista napoletano, eletto con una maggioranza risicata (7 voti favorevoli contro 6), sostituisce il predecessore Gaetano Silvestri, che ha terminato il suo mandato a fine giugno. Nel 2005, Tesauro era stato nominato giudice della Consulta dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il neopresidente – 72 anni, ex numero uno dell’Antitrust – rimarrà in carica per poco tempo, fino a novembre, a causa della scadenza dell’incarico di giudice della Corte, che da oggi presiede.

“CHI STA POCO PUÒ FARE POCHI DANNI…”– Tesauro ha commentato con ironia la sua elezione al soglio costituzionale: “Per me la presidenza della Corte Costituzionale è una funzione di mero coordinamento – ha detto – e la formula latina primus inter pares non deve essere una formula vuota. Quel che più mi attrae, assieme al rispetto delle regole, è il rispetto della collegialità”. Poi ha aggiunto: “Chi ricopre per poco tempo un incarico, può fare pochi danni: questo già mi consola molto”. Una stoccata rivolta senz’altro alla cosiddetta Casta dei politici, che i diretti interessati probabilmente non apprezzeranno, facendo partire con il piede sbagliato il quadrimestre di Tesauro.

“SULLE RIFORME SERVE MAGGIORE RIFLESSIONE” – Il rappresentante degli interpreti della Costituzione si è successivamente soffermato sul tema riforme: “Ci sono provvedimenti che hanno bisogno di sedimentazione: andare troppo veloce per certe cose va bene, per altre è meglio una riflessione maggiore, purché non sia strumentale per ostacolare il cammino verso un migliore assetto del sistema”, ha avvisato Tesauro, in linea con quanto detto, qualche settimana fa, dal presidente della Corte di Cassazione Giorgio Santacroce. Inoltre, il giurista partenopeo ha precisato: “La nostra Costituzione è bellissima, ma come tutto è perfettibile: non avrei esitazioni sulla prima parte, ma la seconda si può perfezionare”. Infine, l’appello al Parlamento: “Ritrovate lo spirito dei Padri costituenti”.

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