La segretaria di Galan svela tutto: “Potevamo corrompere politici e magistrati”

Pubblicato il 3 Agosto 2014 alle 13:01 Autore: Daniele Errera

Lo scandalo Mose si arricchisce di nuovi particolari che descrivono un sistema di tangenti e di malaffare ben rodato. “Eravamo in grado di corrompere molte persone, politici, magistrati, generali”. Così Claudia Minutillo, ex segretaria del governatore del Veneto Giancarlo Galan, torna sui fondi neri destinati all’ex ministro e, intervistata dal Corriere della Sera, dice: “il sistema era quello. Molti nomi non usciranno mai perchè ci vorrebbe un esercito di inquirenti per provare le accuse prima della prescrizione”.

Respinge le accuse di Galan di aver trattenuto contributi elettorali in nero e di aver chiesto una sorta di ticket a chi chiedeva un appuntamento con il governatore: “io quei soldi non solo non li ho trattenuti ma neppure li ho ricevuti. Dei contributi cash destinati a lui non ho mai intascato nulla”. “Figuriamoci poi se facevo pagare un ticket. Galan – continua la Minutillo – si difende attaccando chi lo accusa per cercare di salvarsi colpendo i testimoni”. “Con me è particolarmente violento, forse perchè sono stata la prima a confessare. Giravano così tante tangenti – osserva l’ex segretaria – che Galan faceva pure confusione fra questo o quell’imprenditore. Con Baita, Buson e Mazzacurati sono stati pagati milioni di euro per corrompere e per pagare investigatori privati che potessero in qualche modo controllare le indagini”. E al giornalista che le chiede come sia cambiata la sua vita dopo la confessione dice: “forse sono più sola di prima ma più in pace con me stessa”.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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