La Scandinavia e l’abuso di alcol

Pubblicato il 4 Agosto 2014 alle 12:03 Autore: Antonio Scafati

Influisce sul lavoro, sulla crescita dei figli, sulla salute ma anche sui bilanci statali. È l’abuso di alcol, un fenomeno che in Scandinavia finisce per lasciare spesso un segno sulla vita delle persone.

La Finlandia fa parte del gruppo. Secondo un sondaggio condotto a luglio dall’Associazione Finlandese per la prevenzione dell’abuso di droghe, chiunque nel paese può dire di conoscere una persona con problemi legati al consumo di alcol: che sia un familiare, o un amico, oppure un collega.

In Danimarca lo scorso giugno il governo si è impegnato a dare assistenza ai bambini che crescono in famiglie dove ci sono problemi di alcol: su una popolazione di 5 milioni e mezzo di abitanti, sarebbero in 120.000 a trovarsi in situazioni del genere. Le statistiche mostrano che per loro aumenta il rischio di sviluppare sindromi depressive. E se i genitori alzano spesso il gomito, è più probabile che da grandi anche i figli finiscano per fare lo stesso.

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Photo by Robert S. Donovan – CC BY 2.0

In Finlandia la crisi economica che ha colpito il paese ha inciso anche sulla vendita di birra e vodka, tanto che nel 2013 nelle casse statali sono entrati 93 milioni di euro in meno di introiti legati alle tasse sull’alcol rispetto alle attese del governo. Ma c’è chi punta i riflettori su altre cifre, mostrando come l’alcol faccia più male che bene anche ai bilanci pubblici. Ogni anno le conseguenze dirette o indirette dell’eccesso di birra e liquori fanno spendere alla Finlandia qualcosa come sette miliardi di euro, ha calcolato l’ Associazione Finlandese per la prevenzione dell’abuso di droghe. Ecco perché sono in molti a chiedere ai governanti di assumere un atteggiamento meno moralistico e più pragmatico.

L’alcol ad esempio accorcia le carriere lavorative. Una ricerca pubblicata in Finlandia a maggio ha svelato che in un terzo degli uffici del paese è capitato di incrociare dipendenti con gli effetti di un dopo sbornia. La maggior parte dei 200 dirigenti d’azienda intervistati dalla Gallup ha confessato di essersi trovata di fronte a situazioni del genere. Sette su dieci lamentano il fatto che a conti fatti sono le aziende a pagare il prezzo legato all’abuso di alcol.

In Norvegia i numeri sono in crescita. Rispetto a vent’anni fa il consumo di alcol è aumentato del 40 per cento, stando ai risultati condotti dall’istituto di Sanità. E questo nonostante i prezzi di vino, birra e liquori in Norvegia siano tra i più alti al mondo a causa delle tasse. A Oslo e dintorni spesso si aggira il problema andando a fare la spesa in Svezia, dove gli alcolici costano meno.

Ogni anno, un norvegese assume in media circa otto litri di alcol puro. Il vino viene venduto sempre più di frequente. Tendono ad abusare soprattutto le persone con bassa istruzione. Tra i giovani il consumo è in calo ma a portare su le statistiche sono le donne, che acquistano più alcolici rispetto al passato. Stessa tendenza anche in Finlandia, dove tra le donne sono in aumento i casi di cancro alla bocca. E una delle cause, sostengono i medici, è proprio l’abuso di sostanze alcoliche.

Immagine in evidenza: photo by Robert S. DonovanCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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