Sprechi e corruzione, Cottarelli e Cantone all’attacco degli enti ‘spendaccioni’

Pubblicato il 6 Agosto 2014 alle 13:03 Autore: Alessandro De Luca

Cottarelli, commissario per spending review, non va in vacanza e la cura dimagrante dell’amministrazione statale continua. L’attività di regolazione del sistema di acquisti di beni e servizi della Pubblica amministrazione, promossa congiuntamente da Claudio Cottarelli, il commissario per la spending review, e Raffaele Cantone, il capo dell’Autorità anti-corruzione, prosegue coinvolgendo un numero sempre più alto di enti.

A rendere possibile questo lavoro certosino è la registrazione di contratti ed appalti sul portale web dell’Autorità anti-corruzione, che permette di identificare casi particolari. Come ha riportato stamane il quotidiano la Repubblica, le lettere dei due commissari agli enti spendaccioni sono raddoppiate, passando da cento a duecento.

CONTROLLARE GLI SPRECHI, FUGARE I SOSPETTI – Sotto la lente d’ingrandimento di Cottarelli e Cantone non vi sono solamente gli sprechi, ma anche la necessità di chiarire alcuni “sospetti”. Il riferimento, dunque, è a quei contratti per la fornitura di specifici beni e servizi (come la telefonia, la luce o il gas, per citarne alcuni) che le società controllate interamente dalla Pubblica amministrazione non hanno stipulato con la Consip, la Centrale acquisti dello Stato, ma con altri soggetti. Il dubbio che Cantone e Cottarelli vogliono sciogliere riguarda il rispetto del buon andamento e di economia quali principi ispiratori dell’intera attività amministrativa. Detto altrimenti: se gli enti hanno sottoscritto contratti ed appalti con terzi e non con il fornitore indicato dalla legge, lo hanno fatto perché i prezzi erano più vantaggiosi di quelli di Consip.Non a caso, oltre alla copia del procedimento d’appalto e al decreto di approvazione, gli enti dovranno mostrare ai commissari la motivazione della mancata adesione alle convenzioni con la Centrale acquisti, inviando il tutto entro 15 giorni.

DURE SANZIONI PER CHI NON RISPONDE O NON DICE IL VERO–Mano tutt’altro che leggera con gli inadempienti. Cottarelli e Cantone annunciano sanzioni durissime per quei funzionari che esitano a rispondere o comunicano dati non veritieri. Nel primo caso, la multa sarà di 25 mila euro, che salgono a 51 mila nel secondo.

UNA “BLACK LIST” VARIEGATA – Lablack list degli spendaccioni è molto variegata e colpisce tutta Italia trasversalmente. Mai così cara, ad esempio, è stata la bolletta della luce pagata dai comuni di Roma (5,9 milioni per tre mesi), Verona (7,9 miliardi tra il 2013 e il 2014) e Perugia (10,5 milioni in una gara scaduta a luglio 2013). A Bolzano, invece, c’è stata una spesa ingente per il gas naturale, mentre a Trieste per la telefonia. Altre lettere sono state inviate, poi, ai comuni di Udine, Como e Sondrio. Cambiando settore, in campo sanitario le missive dei commissari hanno raggiunto alcune Asl di Campania e Sardegna, oltre l’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma. Ci sono, poi, anche quattro atenei: la Statale di Milano, Genova, Perugia e Roma Tre. Per finire, anche l’Aeronautica militare dovrà rispondere degli appalti per l’illuminazione dell’aeroporto di Pratica di Mare e il dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno in merito alle spese per telefonia.

Alessandro De Luca

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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