Analisi sondaggio IPSOS per Ballarò 10/4/2012

Pubblicato il 13 Aprile 2012 alle 19:13 Autore: Giuseppe Martelli

Passando invece ai sondaggi dettati dall’attualità ci ha molto colpito la rilevazione che riguarda i finanziamenti ai partiti che è riassunta dai quesiti due e tre.

In particolare nelle prime due tabelle, il dato di maggior rilievo, appare la volontà espressa, da parte dei cittadini elettori, di non finanziare più i partiti considerato che, se pur in maniera trasparente, spetta ai privati finanziare le formazioni per cui simpatizzano e, in merito al rischio di “appaltare” la politica ai più ricchi gli elettori rispondo con un generico “oggi è diverso rispetto al passato, oggi questo rischio non c’è più”.

 

ipsos

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Questi sondaggi, a mio avviso, rivelano due aspetti della vita politica dell’Italia.

In primo luogo dimostrano come l’emotività, in questa fase storica, giochi un ruolo chiave, considerato che dal ’93 fino al caso Lusi soltanto qualche voce isolata si era levata per contestare il finto rimborso elettorale che agiva da vero e proprio finanziamento.

Inoltre, sempre per colpa dell’emotività, si prospettano soluzioni che, probabilmente, renderebbero ancor più losco il meccanismo di finanziamento dei partiti; sostenere infatti che sono i privati a dover finanziare i partiti significa realmente appaltare la politica ai più ricchi, specialmente in un paese come il nostro dove la ricchezza maggiore risiede in pochissime famiglie che non sono soltanto ricche ma sono molto più ricche, in termini relativi, dei “ricchi normali” che incontriamo negli altri paesi.

Inoltre sostenere il finanziamento privato trasparente (due termini che difficili da conciliare) dei partiti richiederebbe un radicale cambiamento del concetto di rappresentanza e di democrazia. Negli Usa, infatti, il meccanismo di finanziamento ai candidati (più che ai partiti) si regge su un rigorosissimo sistema di leggi che si fonda sul lobbismo esercitato alla luce del sole. Tale sistema è frutto di una visione molto anglosassone della democrazia, che si confà poco e male alla realtà europea.

In definitiva, in merito ai finanziamenti ai partiti, gli italiani sembrano avere poche idee e neanche tanto chiare, a dispetto di una visione smaliziata della vita politica che ha sempre caratterizzato l’elettorato italiano.

Sarebbe infatti curioso accontentare chi oggi si esprime a favore del finanziamento privato contro il finanziamento pubblico per poi rilevare tra qualche mese, con una survey, che gli italiani sono schifati dai partiti (tutti) perchè ricattati dalle banche, dalle assicurazioni e dalle multinazionali, i poteri forti in generale che, grazie ai soldi, riescono ad ottenere vantaggi per pochi a discapito di molti.

Tutto sommato, uno scenario del genere, non ci sorprenderebbe di certo.

 

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