L’ansia da Nazionale e la dolce condanna a vincere. Ecco Antonio Conte

Pubblicato il 19 Agosto 2014 alle 15:04 Autore: Stefano Merlino
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Finalmente è arrivata la tanto attesa firma che legherà Antonio Conte alla Nazionale per i prossimi due anni. Da oggi inizia una nuova era per il calcio italiano con uno dei tecnici più vincenti e preparati in circolazione e con un passato prestigioso. Grande soddisfazione in Federcalcio per una decisione certamente non facile dopo la tanto celebrata disfatta mundial, ma che andava presa visto il periodo poco felice per l’Italia pallonara.

LA DOLCE CONDANNA – Il nostro nuovo Commissario Tecnico si presenta agli occhi del mondo carico e con un pizzico di emozione. Sì perché la Nazionale la sognava fin da quando ha iniziato a fare l’allenatore, ovvero dalla sua prima esperienza ad Arezzo. “Sono nel top club più prestigioso”, confessa il cittì leccese, “aspettavo chiamate dalle grandi d’Europa, ma scegliendo la Nazionale ho scelto il meglio, si tratta di una sfida davvero intrigante”.

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Durante la conferenza stampa, Conte dimostra di avere già le idee chiare sul percorso che vuole intraprendere per riportare il calcio italiano ai vertici: “Vincere deve essere una dolce condanna, porterò qui quelle idee che mi hanno fatto vincere tanto con la Juventus, ma il tempo a disposizione prima dell’inizio delle qualificazioni ai prossimi Europei è davvero poco”.

ANSIA DA NAZIONALE – Quella che per tre stagioni è stata la guida dei campioni d’Italia, non ha paura dei ritmi di lavoro completamente diversi rispetto alla vita da allenatore di club. “Bisognerà interagire con le società, noi dobbiamo diventare una squadra con la s maiuscola, e in tutto questo ci sarà spazio anche per alcuni stage”, dichiara Conte. L’ex tecnico juventino lancia poi un messaggio piuttosto chiaro a tutti, calciatori e perché no agenti e presidenti: “In Nazionale verrà soltanto chi se lo merita, nessuno mi dirà cosa devo fare, ai miei tempi c’era l’ansia per la chiamata del Commissario Tecnico ”.

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E ancora: “Io convocherò l’uomo, nessuno avrà il posto assicurato, preferisco di gran lunga gli scarsi che scendano in campo con passione piuttosto che gli svogliati”. Grande attenzione sul comportamento tenuto dai calciatori dentro e fuori dal campo, anche se ( almeno per ora ) è meglio non parlare di codice etico.

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PIRLO IN STAND BY – Impossibile non rispondere alla domanda sul futuro di Andrea Pirlo, il faro del centrocampo Azzurro e della Juventus. “Andrea è un campione, un punto di riferimento, lo sentirò nei prossimi giorni. Lui sa che è ancora convocabile, ma mi deve dire se ha ancora voglia di Nazionale”. Nelle parole di Conte, comunque, c’è molta fiducia che la trattativa per riportare il talento bresciano si concluda positivamente. In bocca al lupo mister..

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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