Verso la riforma della finanza: contro il TBTF

Pubblicato il 17 Febbraio 2010 alle 22:17 Autore: Luigi Zoppoli

Indipendentemente da come si valuti la presidenza Obama, indipendentemente da come si valutino alcuni provvedimenti, gli va riconosciuto il merito di aver riportato al centro della politica mondiale i problemi legati alla finanza da cui si è originata la crisi.

Verso la riforma della finanza: contro il TBTF

Da troppi mesi il dibattito si trascinava, argomento da reiterare stancamente di vertice in vertice senza costrutto alcuno fino a ridursi a sterili diatribe sui bonus dei banchieri comodissima e popolarissima foglia di fico per non toccare i temi centrali. I bonus, si badi bene, sono indiscutibilmente un tema rilevante ma non certo di per sé ma come risultante di politiche che le banche hanno messo in piedi in virtù della loro Governance e del loro modello di business. I bonus sono il livello terminale di un percorso che non si puo’ credibilmente modificare se non partendo dall’inizio. Come allettante diversivo demagogico è invece formidabile. Al riguardo, il Prof. Francesco Giavazzi su CorSera (Banchieri dimezzati) rileva il tempo perso e le occasioni sprecate tra le quali annovera la Presidenza italiana del G7 avvoltolata a proporre un improbabile moralisteggiante legal standard limitato ad imporre nuovi ed uniformi criteri contabili alle banche.

Cosa ha dunque proposto e fatto Obama. Intanto, alcune settimane fa ha presentato una nuova tassa da imporre alle banche salvate con i soldi pubblici con i quali hanno continuato a speculare come se la crisi non ci fosse stata, con il motto “riprendiamoci i nostri soldi” che sarà pure un po’ populista, ma ha un contenuto di sanzione punitiva non disprezzabile. Il carattere di questa iniziativa, sia chiaro, è emblematico e dimostrativo ma poco sostanziale. Come infatti osserva Giorgio Arfaras gosu Chicago Blogla somma derivante da questa imposizione è una frazione delle somme accantonate dalle banche per i bonus. Dunque provvedimento largamente condiviso ma di scarsa utilità rispetto alle necessità di intervento.

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