Ballarò minuto per minuto 24/04/2012 [diretta]

Pubblicato il 24 Aprile 2012 alle 20:29 Autore: Livio Ricciardelli
ballarò

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

E stasera nello studio di Giovanni Floris l’ospite più autorevole sarà la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso La sindacalista dovrà duellare con Vittorio Grilli, già ospite a “Ballarò” (si ricorda un lungo battibecco con la leader della Spi Carla Cantone) e quanto mai vicino a diventare ministro dell’economia e delle finanze.

Per il centrodestra spicca il nome di Mariastella Gelmini, donna forte del PdL in Lombardia. Non si sa se si parlerà del caso Ruby, ma senz’altro l’ex ministro è tra le più convinte sostenitrici di Berlusconi.

Chiudono il cerchio  il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli,il direttore dell’Unità Claudio Sardo e un intervento dell’ex-cancelliere tedesco Gerhard Schroeder.

Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.

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ballarò

21.05 Parte la puntata! Primo cartello sullo spread e sul differenziale rispetto a marzo. Poi un altro sulle previsioni della Corte dei Conti su pressione fiscale e su spesa pubblica. Il terzo cartello invece tratto della forbice tra salari e indice generale del livello dei prezzi. Che tradotto sarebbe l’inflazione. Prima della presentazione degli ospiti Floris lancia un servizio sulla sempiterna vicenda legata a Karima El Marough. Antiberlusconismo d’antan.

21.10 In una fiction Usa della Fox la protagonista chiama un suo amico, appassionato di minorenni, “Berlusconi”. Una citazione di questo livello per l’ex premier non si ricordava dal film premio Oscar “Le invasioni barbariche”. Scatta poi un”intervista ad una nota anglofona. Al ritorno in studio Floris presenta gli ospiti. Ora pubblicità. Poi Crozza.

21.16 Parte la copertina satirica di Maurizio Crozza! “Ciao Giova”. Il comico ha molto fiducia in questo paese. Quando ha letto che Berlusconi chiedeva di fare la matta ad una minorenne, sopratutto. Per non parlare della protezione dei boss siculi. E Belsito vicepresidente di Fincantieri? “Io ho fiducia in questo paese: la Nuova Zelanda”. Loro hanno i maori non Maroni.

21.21 Roberto Formigoni strappa i microfoni ai giornalisti. Comunione e irritazione. Parte imitazione del Celeste. Citazione di Gesù inevitabile. Formigoni sulle acque ci va con la barca di Daccò. Anche Gesù era Resort. Tutti i partiti cambieranno nomi. Alfano ricorda Ambra di “Non è la Rai”. Anche lui ha l’auricolare. Ambra Angelino Alfano. Segue imitazione del segretario PdL che mentre ascolta Berlusconi è costretto ad ascoltare Berlusconi mentre gli detta la linea politica ma al tempo stesso riceva signorine.

21.27 Parte un servizio sui micro furti per necessità. Gente che al mercato ruba un uovo o un frutto. E ormai si ruba in posti dove tradizionalmente non si rubava. Triste situazione a Milano come in altri centri della nostra penisola. Impianti antifurto all’avanguardia anche per le panetterie. E sopratutto si rubano i motorini per rivendere i pezzi.

21.32 Ma suggestione a parte ci sono anche i dati reali. Floris mostra un cartello a Grilli sulla crescita in Italia secondo l’Fmi. Segue cartello sulle spese immobiliari e su quelle correnti. Vittorio Grilli segnala come il pareggio di  bilancio ci sarà seppur dal punto di vista non formale ma sostanziale. Insomma, l0 0,5% di rapporto deficit/Pil deve considerarsi de facto un pareggio di bilancio. Niente manovre correttive insomma.

21.36 Vecchia argomentazione: i dati economici del nostro paese potevano essere molto peggiori se non ci fosse stato questo governo. In ogni caso la crescita rallenta dappertutto. In primis nei paese emergenti asiatici e del Sud America. Resta il fatto che sono numeri percentuali per noi ancora inimagginabili. Si rischia di meno anche se il periodo resta difficile.

21.40 Susanna Camusso inizia, almeno per adesso, con moderazione. Per la leader sindacale sono sbagliati gli asset di questa politica economica governativa. La linea è troppo austera e rischia di danneggiare la situazione economica generale. Tra l’altro si tratta perlopiù di norme inique che tartassano sempre gli stessi. Per Grilli ovviamente non è così. L’austerità non è qualcosa del tutto inconciliabile con la crescita.

21.45 Le norme invece sono proprio inique per Susanna Camusso. Sarebbero più inique, per esempio, se i grandi stipendi dei manager pubblici fossero pagati attraverso titoli di stato. Il viceministro ribatte che però gli stipendi altissimi non sono tanti. “Quelli dichiarati sono pochi, non quelli non dichiarati…” bacchetta la cigliellina. Insomma il dibattito incomincia a prendere sapore.

21.49 Paolo Mieli mette allegria alla serata ricordando che “gli anni che ci aspettano saranno pesantissimi e drammatici”. Almeno ammette che l’Europa riuscirà a sopravvivere. Parla delle politiche keynesiane. Scatta poi collegamento registrato con Gerard Schroeder. L’austerità l’ha iniziata lui. Ma non basta. Bene Monti.

21.54 Prima il paese, poi il Partito per l’ex cancelliere socialdemocratico. Si può anche non avere l’appoggio totale del proprio gruppo (ogni riferimento a Lafontaine è puramente non casuale). Sulla Francia il consulente della Gazprom non si esprime eccessivamente. E quanto rischia l’Europa? La moneta unica non fallirà ma occorre politica di bilancio comune e non sono quella monetaria. Pubblicità.

Ne approffitiamo ler nostra nostra…

Nota di colore: di nuovo gessato per il padrone di casa Floris, di colore blu stavolta ed abbinato con una camicia bianca ed una cravatta color salmone con decorazioni rosse. Il Sottosegretario Vittorio Grilli presenta invece una giacca blu con camicia azzurra e cravatta blu, abbigliamento assai simile a quello di Giorgio Guerrini che indossa una giacca nera con camicia bianca e cravatta nera. Anche Paolo Mieli indossa una giacca nera ed una cravatta blu scura, abbinate ad una camicia a strisce bianco-azzure, mentre Claudio Sardo indossa una giacca nera con camicia bianca e cravatta grigia, proprio come Fitoussi, la cui cravatta è tutta via piuttosto eccentrica. Replicano le due donne, la Camusso e la Gelmini, con un abbigliamento molto simile, con una giacca, nera nel caso della Gelmini, blu scura per la Camusso, su maglie rispettivamente beige e rossa.

22.02 Si torna in studio. Mentre Guerrini sembra voler attaccare Equitalia Floris ricorda come il problema siano le regole non tanto chi lavora ad Equitalia. Si, ribatte l’artigiano, ma qualcuno rispetta regole dettate da altri. Come Mieli sostiene che stiamo vivendo una situazione di guerra. Cita Schoreder e alcune sue frasi che andrebbero appese in tutte le sedi di partito.

22.09 “Non mi interrompe” afferma Guerrini. “Non faccia come i politici” sorride Floris. L’artigiano si è addirittura portato delle tabelline ad uso e consumo dell’amato pubblico televisivo. La prima cosa che andava fatta comunque era un netto e deciso taglio alla spesa pubblica. Cosa che si attende ancora. Mieli annuisce.

22.12 “La riduzione della spesa pubblica è una priorità” afferma Grilli che prende anche le difese del suo futuro collega in cdm Piero Giarda. Mieli ribatte e la sensazione è che in studio gran parte degli ospiti abbia incominciato a provare meno pazienza nei confronti della politica dell’esecutivo. Il piano sulla spending review non può essere anticipato ma esiste.

22.16 La Camusso fa così tanto la propositiva che Grilli gli chiede consigli in maniera dissacrante. La leader Cgil cita le consulenze ministeriali. Un tantino troppe. Poi cita misure sui tetti alle alte retribuzioni. “Il discorso sta deviando. Non stiamo parlando di spesa pubblica”. Simpatico siparietto. Agguerrito ma non urlato.

22.22 A Grilli sembrano suggerimento da prendere a bordo. “Qualcuno sa cosa si può tagliare, cosi li aiutiamo noi” se la ride Floris. Poi Mieli parla del comparto sanitario che potrebbero essere seriamente rivisti. E cita la statistica sui parti cesarei evidenziando come in alcune zone d’Italia effettivamente sul settore vi è dispersione del danaro pubblico. Tocca alla Gelmini che non era ancora intervenuta!

22.25 La Gelmini difenda la sua casacca. Il governo Berlusconi è caduto anche per lo spread. E ora aumenta lo stesso! In ogni caso sarebbe meglio tagliare la spesa pubblica rispetto ad un aumento della tassazione. E comunque un lavoraccio e a viale Trastevere lo sanno bene. Sopratutto nella scuola abbiamo tagliato già troppo in passato. Ridacchia la Camusso.

22.29 Tocca a Claudio Sardo, primo giornalista cattolico a guida dell’Unità. I danni prodotti dal governo precedente e dal decennio che ci siamo lasciati alle spalle non erano difficili da risolvere. Almeno ora lo spread nostrano è meno peggio di quello iberico. L’equità comunque è ancora lontana da essere realizzata. Non si salva l’Italia c0sì. Cambia l’Europa.

22.33 Fitoussi scalpita anche perché a Ballarò si dovrà parlar di Francia. Parte servizio di Scazzolla. Viaggio nelle fogne, manco fossimo nei Miserabili. Ci sono ragazzi che si incontrano lì e odiano tutti. Bce compresa. I cittadini sono delusi. Si riprende un manifesto elettorale di Cheminade. Emerge un forte scetticismo francofono nei confronti delle istituzioni finanziarie più basilari.

22.38 L’economista francese considera uno shock la lettera d’intenti arrivata al governo italiano da parte della Bce nello scorso agosto. I governi non hanno strumenti ma a loro viene richiesto di pareggiare il bilancio. Occorre un governo europeo vero. Tutta questa austerità in contemporanea rischia di dar vita ad un mix letale.

22.42 Fitoussi ricorda che sì, si può fare la fine della Grecia. Ma anche quella degli anni ’30. Oggi l’ottimismo è di casa a Ballarò. In ogni caso l’abbassamento della spesa pubblica non è detto che sia positiva. Sardo sfrutta il super assist e chiede un aumento della spesa pubblica. Vabbè.

22.47 Vittorio Grilli fa un paragone tra i servizi pubblici transalpini e quelli nostrani. Fa in in pratica da apripista ad un servizio di Marzia Maglio che fa un giro tra le società di proprietà statale. Presidenti che dichiarano di guadagnare poco. Giusto 220.000 euro all’anno.

21.54 Epica intervista della Maglio a Luigi Celori, ex consigliere regionale (quello dei calendari di Mussolini) ed ex candidato alle comunali di Pomezia, ora presidente della società per le autostrade nel Lazio. Prende 18.000 euro all’anno e non dispone nemmeno di ufficio. Colpa di Milioni e dei suoi panini.

21.58 Floris, a conclusione del servizio, segnala che questo governo sembra timido quando si tratta di tagliare sulla politica. Grilli glissa. Pubblicità. “Poi, la politica”. Se lo dice Floris

23.02 Parte servizio di Alessandro Poggi. Estratti clandestini del discorso della Fornero alla Alenia di Torino. Interviste agli operai fuori dalla fabbrica piemontese. Poi giro a Roma per vedere la casa di Calderoli. La casa sembra molto confortevole per il ministro. Intervista a Formigoni a Piazza Santa Chiara: “Prendete un appuntamento a Milano e ne parliamo a Milano”.

23.06 Per Formigoni la Repubblica è un giornale scandalistico. Per leggere gli articoli gli servirebbero gli occhiali, ma essendo articoli di gossip non gli interessano. Intervista a Penati via citofono. Se sarà colpevole si dimetterà ma fino ad ora bastano le dimissioni del vicepresidente del consiglio regionale. Poggi raccoglie anche un’intervista a Belsito che entra in casa. Che portento!

23.09 Parte Pagnoncelli: il 64% dei cittadini temono il ritorno dei politici e le elezioni anticipate. Scetticismo maggiore, 74%, per i nomi delle nuove formazioni politiche casiniane e berlusconiane. Il governo Monti verrà ricordato come quello del risanamento per il 37% e delle tasse per il 19%.

23.11 Per gli intervistati è fondamentale la vendita dei beni demaniali. I partiti: Pd al 26.2%, Pdl al 20.2%, Idv al 9.3%, Lega Nord al 7.1%. Grillo sopra Vendola e Bossi (ops, Triumvirato).

23.15 Paolo Mieli difende comunque nel suo complesso l’attuale esecutivo. E’ del resto ciò che si deduce da questi dati. Convenevoli finali e la puntata finisce.

Anche questa è finita. Dopotutto, domani è un altro giorno.

 

Ed è ora il turno delle nostre pagelle!

GRILLI – 6,5 – Riesce a difendere l’operato del Governo con uno stile, ovviamente, sobrio. SOBRIO

GELMINI – 4,5 – Non si vede molto, e quando la si sente sembra confusa. GIORNATA NO

CAMUSSO – 5,5 – La sua ricetta anticrisi, forse, è un po’ grossolana. SEMPLICISTICA

SARDO – 5,5 – Performance senza arte nè parte. INCOLORE

MIELI – 5,5 – Non ingrana particolarmente. NIENTE DI CHE’

GUERRINI – 7 – Presente, critica alcuni meccanismi fiscali senza sembrare mai populista, anzi, risultando concreto. PROPOSITIVO

FITOUSSI – 5 – Si dilunga molto, e dice cose più scontate che altro. PROLISSO

FLORIS – 6,5 – Ormai per lui è una pacchia…6,5 POLITICO

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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