La Fiat, Torino, le automobili

Pubblicato il 21 Gennaio 2011 alle 14:38 Autore: Matteo Patané

Il 13 ed il 14 gennaio 2011 si è tenuto a Mirafiori un referendum tra i lavoratori sul cosiddetto “piano Marchionne”.

Il testo dell’accordo, reperibile a questo link sul sito FIM-CISL, ha profondamente diviso il mondo sindacale sia nei contenuti sia nelle modalità di proposizione.
Il testo dell’accordo è infatti stato presentato dalla FIAT, nella persona del suo Amministratore Delegato Sergio Marchionne, come un vero e proprio ultimatum: o l’accettazione totale del testo, o il progressivo abbandono di Mirafiori fino alla chiusura totale dello stabilimento.

automobili fiat

I punti più controversi dell’accordo, che hanno provocato di fatto la rottura tra la FIOM, contraria all’accordo, e le altre sigle sindacali, favorevoli invece al trattato, riguardano sostanzialmente:

  • deroga al contratto nazionale (pag. 2)
  • possibilità per l’azienda di licenziare lavoratori o gruppi di lavoratori che agiscono in maniera da violare l’accordo anche senza valutazione del sindacato sulle infrazioni commesse (pagg. 3-5)
  • diminuzione delle pause da un totale di 40 minuti (15-15-10) a 30 minuti (10-10-10); i 10 minuti recuperati in tal modo saranno oggetto di una retribuzione inferiore rispetto al normale stipendio e non concorreranno alla maturazione del TFR (pagg. 6-7)
  • abolizione di paghe di posto, indennità disagio linea, premio mansione e premi speciali (pag. 9)
  • per coloro che avranno cumulato più del 6% di assenze nel periodo gennaio-luglio 2010, e per coloro che avranno almeno tre assenze inferiori a cinque giorni riguardanti giorni precedenti a festivi o giorni di riposo, non verrà pagato alcun trattamento per il primo giorno di malattia (pag. 10)
  • se dopo il 2011 il tasso medio di assenza non sarà sceso globalmente sotto il 4%, e se dopo il 2012 non sarà sceso almeno al 3,5%, non verrà riconosciuto alcun trattamento per i primi due giorni di malattia (pag. 11)
  • cassa integrazione senza preavviso per un anno (pag. 14)
  • corsi di formazione obbligatori non retribuiti per i lavoratori in cassa integrazione (pag. 15)
  • schema di turnazione al di fuori della normativa di legge (pag. 17-20)
  • ricorso a 120 ore di straordinario a persona senza preavviso anche per ritardi di produzione non dovuti all’azienda (pag. 23, 29)
  • spostamento della pausa pranzo alla fine del turno di lavoro (pag. 24)
  • solo i sindacati firmatari dell’accordo potranno costituire un proprio gruppo all’interno dell’azienda (allegato 1)
  • assenza di qualsiasi piano di investimenti dal testo dell’accordo, con riferimenti presenti nei soli allegati

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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