I numeri e le elezioni: Il centro-sinistra perderà le elezioni regionali del 2010

Pubblicato il 12 Marzo 2010 alle 17:54 Autore: Redazione
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I numeri e le elezioni: Il centro-sinistra perderà le elezioni regionali del 2010

Un modello per valutare l’impatto elettorale sul centro-sinistra e centro-destra alle imminenti elezioni regionali. Stabilire chi potrà vincere e perdere. E perché.

I numeri sono sempre difficili da “leggere”, ma nel caso dei risultati elettorali lo sono anche di più: vediamo spesso che i partiti cercano di dimostrare la loro vittoria attraverso una interpretazione delle cifre ad hoc. C’è una altissima probabilità, in termini statistici, che il centro-sinistra perda le prossime elezioni regionali. Ciò è semplice da pronosticare non tanto per le difficoltà che attualmente incontra il centro-sinistra bensì perché i numeri lo danno per sconfitto in partenza.

Ormai da tre legislature si confrontano il centro-destra ed il centro-sinistra alle elezioni regionali. Tuttavia il confronto complessivo tra i due contendenti avviene nelle regioni della penisola ad eccezione delle regioni a statuto speciale (le isole la Sicilia, la Sardegna; le regioni e province autonome dei confini settentrionali quali la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, le province di Trento e Bolzano) cioè 15 delle 20 regioni.

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Per fare un confronto accurato si deve iniziare tenendo in considerazione due fattori determinanti nella vita politica e non solo del paese: la vicenda di tangentopoli e la cosiddetta “discesa” in campo di Silvio Berlusconi con la conseguente nascita del partito Forza Italia nella prima parte degli anni novanta. Quindi le prime elezioni regionali del nuovo corso utili per il confronto sono quelle del 1995 quando il Centro-destra si “affermò” nelle quattro regioni principali del nord (Piemonte, Lombardia, Veneto e Liguria) e in Campania, in Puglia e in Calabria: in 7 regioni su 15.

Un risultato relativamente equilibrato anche se le elezioni premiarono più delle aspettative un nuovo partito quale era all’epoca Forza Italia e la sua coalizione. Nel 1995, non votarono la Campania e la Calabria che appunto votarono nel 1999 dove vinse il centro-sinistra.

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La seconda tornata di elezioni regionali fu nel 2000: anche in questo caso il centro-destra confermò le regioni del nord e inoltre conquistò tre regioni del centro-sud (Lazio, Abruzzo e Molise). Il Centro-sinistra si confermò nel centro e in altre due regioni Campania e Basilicata. (al 9 CD, 6 al CS) Tuttavia nel 2005, con la terza sessione elettorale, il centro-destra subì un vero e proprio cappotto. Infatti, perse parte del nord (Piemonte e Liguria), tutto il centro-sud (Lazio, Abruzzo e Molise), la Puglia e la Calabria. Insomma regioni importanti sia in termini demografici sia economici.

Alla luce di questi risultati non è difficile prevedere che il centro-sinistra perderà le prossime elezioni regionali. Infatti, se il criterio di valutazione utilizzato resterà lo stesso, vale a dire che se si conteranno solo le regioni che sono passate di mano allora sarà difficile per il centro-sinistra confermare tutte le regioni conquistate nel “cappotto” del 2005. Il centro-sinistra per non perdere le elezioni dovrebbe confermare 13 regioni su 15 mentre per vincerle dovrebbe “strapparne” almeno il 50% al Centro-destra cioè 1 su 2 (Lombardia o Veneto). Queste sono le condizioni che potranno permettere al centro-sinistra di poter portare a casa un risultato non negativo.

E’ evidente che ciò sia improbabile non solo dal punto di vista politico ma anche da quello statistico. Infatti le probabilità del Centro-sinistra di mantenere 13 regioni su 15 cioè l’87% delle regioni in ballo, oppure strapparne almeno un 7% al centro-destra sono praticamente nulle. Quindi, non è troppo complicato esporsi in una previsione futura. A nostro avviso, il centro-sinistra perderà le elezioni e le perderà in malo modo in quanto il risultato delle prossime elezioni regionali riporterà le due coalizioni ad un sostanziale equilibrio che bilancerà lo squilibrio della tornata precedente. Ciò significa che è molto probabile che il Centro-sinistra perderà tra le 4 e le 6 regioni. Questo sta a significare che perderà tra il 40% e il 60% delle regioni che attualmente amministra.

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