Un sondaggio non troppo allineato: SpinCon

Pubblicato il 20 Giugno 2012 alle 18:36 Autore: Giuseppe Martelli

Un sondaggio non troppo allineato: SpinCon

 

Tra gli ultimi sondaggi pubblicati esiste una certa omogeneità dei dati. In quasi tutte le rilevazioni demoscopiche il il centro-sinistra viene dato in vantaggio, anche se non in piena salute, il centro-destra appare in netta difficoltà, il terzo polo esiste solo nella carta e l’unico ad esultare è Grillo con il suo MS5.

Tuttavia esistono alcune rilevazioni che mettono in luce altri dati, non troppo diversi dagli altri, ma che descrivono un progressivo scivolamento del quadro politico verso una situazione di ingovernabilità nel 2013, a legge elettorale immutata.

Partiti Intenzioni di voto %
Pdl 18,2
Lega Nord 5,9
La Destra 4,1
Grande Sud 0,5
Udc 5,5
Fli 2,4
Api 0,5
Mpa 0,4
Pd 25,6
Idv 4,4
Sel 5,9
Verdi 1,2
Psi 0,8
Radicali 3
Fds 2,3
MS5 17
Pirati 0,9
Altri 1,1

Rispetto agli altri sondaggi a colpire sono i risultati della Destra e della Lega Nord nel centro-destra e di Sel e dell’ Idv nel centro-sinistra.

Il blocco di centro-destra che vede il crollo del Pdl sembra avvantaggiare il partito di Storace che viene dato addirittura oltre il 4% mentre per altre case di sondaggi si attesterebbe tra il 1,5 e il 2,5. Inoltre la Lega che viene stimata quasi al 6% sembra in grado di arginare il crollo fatto registrare all’indomani degli scandali che hanno violentemente investito il partito di Bossi.

All’interno del centro-sinistra invece altri due fenomeni appaiono evidenti.Il Pd sembra davvero lontano dalle (forse troppo ottimistiche) rilevazione di Dicembre-Gennaio, dove il partito di Bersani veniva dato vicino al 30%. Inoltre l’area a sinistra del Pd rappresentata da Idv e Sel, rispetto ad altri sondaggi, viene stimata intorno al 10%.

In questo scenario la competizione tra i due blocchi potrebbe essere molto incerta e il rischio di un Senato senza maggioranza diverrebbe reale . Nel collegio unico nazionale della Camera, infatti, il centro-sinistra potrebbe ottenere il premio di maggioranza che garantirebbe la governabilità a Montecitorio.

Nonostante ciò, nel complicato premio dei premi di maggioranza regionali previsti al Senato, il centro-sinistra potrebbe non avere una maggioranza  se le distanze tra i due blocchi si riducessero ulteriormente, sopratutto alla luce della geografia politica regionale molto differenziata sul territorio nazionale.

Inoltre la competizione a livello regionale dovrebbe risentire meno dell’effetto Grillo visto che molte analisi di flusso rivelano lo scarso appeal che il comico genovese esercita sugli over 65 e sulla popolazione adulta in generale.

Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi, ma se riflettiamo sulla strutturale superiorità in campagna elettorale del centro-destra e di Berlusconi non è del tutto priva di fondamento l’idea di un Senato ingovernabile modello Prodi 2006.

In realtà soltanto la prospettiva di questo scenario potrebbe avere degli effetti immediatamente visibili come il tentativo dei due partiti maggiori a ricreare a coalizioni catch-all, per  massimizzare le possibilità di vittoria con buona pace della semplificazione dell’offerta politica tanto inseguita dal 2007 in poi.

E’ bene ripetere che si tratta soltanto di ipotesi e sopratutto che tutto dipende dalla legge elettorale e dalle sua riforma che non sembra però poter incidere molto visto che al momento solo sulla possibile reintroduzione delle preferenze ABC sembrano in sintonia.

Preferenze che in realtà potrebbero essere un ulteriore elemento di instabilità nella competizione elettorale al Senato visto il peso di alcuni “campioni delle preferenze” nel Meridione e non solo: Lombardo, Bassolino, Cosentino, Romano,Tosi, Formigoni ecc. ecc.

Questa però è un’altra storia. Il dato rilevante è che a meno di un anno dal voto la crepa di sistema più pericolosa appare la liquidità dell’offerta politica.

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