Lusi arrestato, come ne escono i partiti

Pubblicato il 27 Giugno 2012 alle 13:12 Autore: Matteo Patané
senatore lusi

La decisione del Senato di dare l’approvazione all’arresto del senatore Lusi, ex Partito Democratico, per molti aspetti è giunta inaspettata alle orecchie di un popolo ormai si può dire rassegnato alle manovre di impunità della cosiddetta Casta.
Il caso dell’arresto di Alfonso Papa alla Camera sembrava dovesse essere un caso isolato, e malgrado l’importanza dell’evento, il concomitante salvataggio di Alberto Tedesco al Senato ha fatto pensare più che altro a manovre politiche da parte delle coalizioni per acquisire dei vantaggi sulle controparti agli occhi degli elettori o addirittura ad accordi sottobanco di reciproco salvataggio saltati per via dei franchi tiratori.
Il sentimento antipolitico, in sostanza, è così forte che anche nelle azioni in cui i parlamentari vedono venire meno i propri privilegi diventa quasi automatico pensare ad un malfunzionamento della macchina dell’impunità oppure a mere azioni di calcolo che scaricano su dei capri espiatori l’estremo tentativo della politica di recuperare credibilità dinanzi ad una cittadinanza sempre più delusa e insofferente.

Un’analisi più approfondita della votazione su Lusi consente di disegnare tuttavia un quadro notevolmente differente.

Attuale composizione dei gruppi parlamentari
al Senato della Repubblica

L’avvento del Governo Monti, nel sentire comune, pare aver spazzato via il precedente dominio berlusconiano, ma non bisogna dimenticare che l’attuale Parlamento è ancora quello uscito dalle elezioni politiche del 2008, un Parlamento – soprattutto al Senato – pesantemente orientato a destra, in cui PdL, Lega Nord e CN sono ancora depositari di una maggioranza numerica seppure non più politica.
Per essere analizzata correttamente, la votazione sull’arresto dell’ex tesoriere della Margherita deve essere inserito in un simile contesto e valutata secondo il comportamento dei gruppi parlamentari.

Come riportato da OpenParlamento e dal Termometro, la votazione ha visto prevalere il parere favorevole all’arresto di Lusi con un totale di 155 voti favorevoli, 13 contrari e 1 astenuto. In totale sono stati espressi 169 voti, a cui sono da aggiungere 12 senatori in missione, 21 richiedenti la votazione ma non votanti e ben 118 assenti.

Esito della votazione sull’arresto di Luigi Lusi

Il primo elemento essenziale per la valutazione del voto è naturalmente la natura stessa della votazione, tenutasi a scrutinio palese. Per mancanza di firme, infatti, non è stato raggiunto il quorum necessario per una votazione a scrutinio segreto, e questo fatto, di per sé, è una svolta importante nella storia di questo genere di votazione.
I tentativi del PdL di arrivare ad uno scrutinio segreto si sono infranti sullo scoglio delle venti fime necessarie per richiedere tale modalità di votazione, e questo implica non solo come la linea ipergarantista della formazione di Alfano sia ormai isolata in Parlamento, ma anche come persino al proprio interno – il PdL può dopotutto contare su un gruppo di 127 Senatori – fatichi ad imporsi.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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