Ion Barladeanu, il genio romeno che viveva tra la spazzatura

Pubblicato il 9 Luglio 2012 alle 12:36 Autore: EaST Journal
Ion Barladeanu

A metà 2008, in una giornata qualunque, il sessantatreenne Ion Barladeanu, il quale vive tra la spazzatura dei bloc di epoca socialista a Bucarest, Romania, viene notato da un artista che stava frugando tra i rifiuti in cerca di materiale per le sue creazioni, Ovidiu Fenes. Quello che scopre è eccezionale: Ion Barladeanu custodisce un patrimonio artistico di collage di rara bellezza realizzati durante il periodo di Ceauşescu e della transizione democratica della Romania. Sembra una storia da film, ma non è finita qui. Barladeanu, uno dei tanti romeni che, dopo aver esultato per la caduta del comunismo ha pagato le conseguenze della frustrazione di non avere un lavoro, a distanza di vent’anni fatti di vagabondaggioestremo si è trovato ad essere invitato nelle più prestigiose vetrine artistiche europee.

A portarlo agli onori della cronaca Dan Popescu, talent scout specializzato in artisti contemporanei, che ha compreso la qualità del lavoro di Barladeanu, caratterizzato da una cifra stilistica intrisa di ironia dissacrante, dadaismo e provocazione politica. Il successo di Barladeanu ha avuto da subito una grande eco, che lo ha portato alla Basel Art Fair e a Parigi, dove Barladeanu ha coronato il suo sogno di vedere la Torre Eiffel. L’artista, dopo una vita di stenti durante la quale ha realizzato in segreto collage con le riviste gettate nella spazzatura, può finalmente godere dell’inaspettato successo, nonché di cure mediche e di un appartamento a Bucarest.
Ion Barladeanu

I suoi collage sono esposti in numerose gallerie europee e vanno a ruba, soprattutto tra gli estimatori francesi, che pagano per i suoi lavori cifre che si aggirano attorno ai mille euro a collage. Barladeanu si dichiara “rinato” e ammette che se Ceauşescu avesse scoperto la sua produzione artistica sarebbe andato sicuramente tutto perduto. Ma così non è stato e fortunatamente oggi, grazie alla dedizione di un artista che non ha mai smesso di credere nell’importanza della produzione artistica, l’Europa può rallegrarsi di aver recuperato appena in tempo un grande esponente della pop-art contemporanea, un talento che è stato in grado di documentare con estrema sensibilità uno dei grandi mutamenti della storia della Romania contemporanea.

Da EastJournal

di Silvia Biasutti

L'autore: EaST Journal

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