Termomappe Primarie PD / 1: AFFLUENZA confronto 2007-2009

Pubblicato il 7 Novembre 2009 alle 18:00 Autore: Emanuele Rallo

Termomappe Primarie PD / 1: AFFLUENZA confronto 2007-2009

 

Termomappe Primarie PD / 1: AFFLUENZA confronto 2007-2009

 

Nel giorno della Direzione Nazionale del Partito Democratico che ha ufficializzato l’elezione a segretario di Pierluigi Bersani, pubblichiamo la prima delle nostre mappe sulle primarie del 25 ottobre.

Cominciamo dalla mappa dell’affluenza: in questo grafico possiamo vedere la variazione dell’affluenza nelle varie regioni confrontandola con le scorse primarie, che nel 2007 elessero Walter Veltroni e costituirono l’atto fondativo del PD.

LEGGI L’ANALISI

L’analisi: Rispetto a due anni fa, l’affluenza delle primarie per l’elezione del Segretario del PD scende generalmente del 10%, passando dai 3 milioni 400 mila votanti dell’ottobre 2007 ai poco più degli attuali 3 milioni 60 mila.

A fronte di questo dato bisogna però notare che, al contrario di due anni fa, quando si era verificata un’esplosione dell’affluenza al sud e nelle isole, stavolta si è verificato un fenomeno sostanzialmente opposto. A parte la Sicilia, notiamo che nel Mezzogiorno l’affluenza cala con punte anche estremamente consistenti (in particolare Puglia, Calabria e Sardegna), mentre al Nord mostra incoraggianti segnali di tenuta (in questo senso, particolarmente interessante è il dato della Lombardia, considerando soprattutto l’enorme peso demografico che la regione riveste).
Una diminuzione dell’affluenza in linea o generalmente superiore al dato nazionale interessa invece anche le regioni “rosse”.

In definitiva, si può notare come rispetto a due anni fa si sia parzialmente ridotto lo squilibrio tra i voti provenienti dalle regioni meno popolose rispetto a quelle demograficamente più rilevanti. Anche se bisogna comunque notare che, in proporzione, il contributo del Mezzogiorno continua ad essere decisamente superiore rispetto all’apporto delle regioni settentrionali. Di certo l’immagine che queste primarie ci offrono dell’Italia è decisamente meno “deformata” rispetto a quella di due anni fa.