PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 alle 12:27 Autore: Redazione

PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

 

PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Dopo la diretta video e il liveblogging, vi proponiamo tutte le domande e le risposte di Bersani, Franceschini e Marino al confronto televisivo moderato da Tiziana Ferrario del TG1 e Maurizio Mannoni del TG3.

LEGGI TUTTE LE DOMANDE E LE RISPOSTE

1a DOMANDA: che tipo di idea avete dell’assistenza sanitaria che si deve dare ai cittadini? La politica deve scegliere chi governa le ASL?

Marino: “1 milione di persone vanno dal Sud al Nord per farsi curare. A Bolzano il 90% delle persone in un pronto soccorso viene operato entro poche ore; in Campania dopo due giorni le persone non sono ancora operate. La politica deve uscire dal controllo della sanità pubblica. Bene il federalismo, ma la politica deve smettere di nominare i primari, che non devono essere amici di segretari di partito ma i più bravi. E poi c’è un piano epocale: la modernizzazione dei nostri ospedali, ne abbiamo 1000 di cui 600 costruiti prima del 1940. E’ più importante il ponte sullo Stretto o un buon pronto soccorso? Infine, Bassolino e Loiero, autori di fallimenti, non possono essere capilista a questa gara elettorale”

Bersani: “non ci possono essere differenti risposte tra poveri e ricchi. C’è un tema di responsabilità pubblica: l’assistenza dev’essere universalistica. Ci vogliono programmazione e risorse. In questo momento abbiamo un attacco al sistema, con un sottofinanziamento che non garantisce livelli di assistenza. E’ una battaglia prioritaria per il partito. Abbiamo eccellenze e abbiamo buchi neri. Dobbiamo imparare dalle eccellenze per risolvere i buchi neri. Che sono responsabilità di persone – e io sono per il rinnovamento nei governi regionali e locali, a partire dalle aree del Mezzogiorno -. Dico però che noi abbiamo bisogno di un sistema che riesca a prendere punto punto le esperienze eccellenti e indurre i sistemi che sono in ritardo ad utilizzare quelle esperienze. Non si trasferiscono soldi finché non ci si mette in regola con parametri adeguati. Ma ci vuole un quadro nazionale non ostile all’universalismo”.

Franceschini: “ci sono molte cose che consideriamo acquisite e che invece la destra sta silenziosamente mettendo in discussione. Una di queste è il SSN, l’assistenza gratuita. In realtà non è così. Quando Sacconi parla di ‘pilastro privato’ è il primo passaggio per smontare alcuni diritti che vanno difesi. Nel momento più drammatico della vita, l’incontro con la malattia, i cittadini devono essere tutti uguali. Ci vuole integrazione tra sistema pubblico e sistema privato, ma senza smontare il sistema pubblico. Sono d’accordo con Marino: la politica deve uscire dalla sanità. Quando uno arriva in ospedale deve sapere che il primario che lo cura è stato scelto per la competenza professionale. Bisogna romepre alla radice questa cosa. Non devono più essere gli assessori alla Sanità a nominare i direttori delle ASL. Noi dovremmo dare il buon esempio e iniziare a dire che nelle regioni governate da noi i criteri di scelta saranno sottratti alla nomina politica e fatti solo sul curriculum. Dobbiamo essere credibili”

2a DOMANDA: cos’è stata per voi questa sfida? C’è chi definisce queste primarie un momento inedito di democrazia e chi invece lo ritiene una lotta di potere interno. E diteci che cosa accadrà la sera del 25 ottobre: sarà segretario chi otterrà anche solo 1 voto in più?

Bersani: “siamo tutti e tre orgogliosi. Fare un partito significa realizzare un pezzo di Costituzione. Solo i partiti con un padrone non fanno i congressi. C’è qualche barocchismo che dovremmo semplificare; c’è un’esperienza bellissima, quella delle primarie, che andrebbero perfezionate perché sono un’esperienza preziosa. I cittadini decideranno, credo comprendendo che bisogna dare forza a una scelta, dando un’affermazione a uno di noi in prima battuta. Lo Statuto prevede un ballottaggio in assemblea se non si supera il 50%; poi c’è la politica. Sento la responsabilità di tenere in massimo conto quello che avranno deciso gli elettori, e del candidato che avranno portato più avanti”.

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L'autore: Redazione

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