Tra poco il dibattito tv. Sondaggisti unanimi: Bersani vicino al 60%

Pubblicato il 28 Novembre 2012 alle 20:07 Autore: Carlandrea Poli

A meno di un’ora dal dibattito televisivo su Raiuno fra i due sfidanti per le primarie del centrosinistra, il verdetto dei sondaggi è unanime: Pierluigi Bersani è nettamente in testa con un vantaggio stimato fra i 14 e i 20 punti percentuali. Un livello che – pur con la dovuta prudenza dettata dal fatto che gli elettori devono ancora pronunciarsi– possiamo dire è pressoché impossibile da colmare.

Lunedì l’istituto Piepoli, subito dopo la chiusura del primo turno aveva verificato un vantaggio molto consistente per Bersani, stimato al 59% contro il 43% che andrebbe al suo avversario. I 9,4 punti di distacco del primo turno, pertanto, sono andati quasi al raddoppio per merito degli spostamenti dell’elettorato di Nichi Vendola, che in queste ore ha fatto un endorsement contro il sindaco promettendo di fare di tutto per farlo perdere. È un dettaglio da non prendere alla leggera sul piano delle analisi politiche. Perché questo significa che i punti di distacco di partenza – per effetto dell’orientamento degli elettori del primo turno dei candidati sconfitti – sono 17 per Piepoli14 per Ispo.

Ieri sera a “Porta a Porta” Renato Mannheimer ha fotografato lo stato dei consensi per il ballottaggio del 2 dicembre, confermando il saldo vantaggio del segretario del Pd: sarebbe al 52% contro il 40% di Matteo Renzi con un 8% di indecisi. Per cui togliendo dalla torta chi non esprime una preferenza, Bersani veleggerebbe su un 57% (un dato non troppo difforme da quello offerto da Piepoli) contro il 43% del candidato rottamatore.

Fra gli elettori del centrosinistra, del resto, la convinzione che Bersani sia l’uomo giusto per rappresentare la propria coalizione politica e guidarla a palazzo Chigi è nettamente maggioritaria: confida in una sua vittoria al ballottaggio il 59% del campione Ipsos (800 persone contattate con metodo CATI), contro il 36%. Renzi si conferma, invece, un leader molto apprezzato fra gli elettori moderati e di centrodestra. Tanto che sull’intera opinione pubblica gli auspici per il secondo turno si invertono: il 49% del campione di elettori di ogni schieramento vorrebbe la sua vittoria, contro il 34% favorevole a Bersani.

Differenti sono pure le previsioni su quello che accadrà dopo il secondo turno. Per gli elettori del centrosinistra indipendentemente dal vincitore il Pd resterà unito, lo pensa il 71%. Aggiungendo anche gli elettori di centrodestra, invece, l’opinione è molto più incerta: il 44% pensa che Renzi e Bersani sono troppo diversi per continuare l’esperienza politica nello stesso partito.

Al di là di questo vaticinio, però, il quadro sembra oramai ben composto e – per essere puntigliosi – consolida un equilibrio elettorale certificato da quasi un mese da tutti i principali istituti di sondaggio. Non è escluso, pertanto, a patto di clamorosi colpi di scena nel dibattito televisivo di questa sera, che Bersani possa arrivare al 60% domenica prossima.

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
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