Il patto Cav-Maroni e il rischio di una spaccatura nella Lega

Pubblicato il 7 Gennaio 2013 alle 10:30 Autore: Andrea Turco
Silvio Berlusconi e Roberto Maroni

“Habemus papam questa notte all’una è trenta è stato firmato un accordo tra noi e il Carroccio. Ho firmato io e per la Lega Nord Roberto Maroni che sarà candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati” ha annunciato questa mattina Silvio Berlusconi. Alla fine il segretario della Lega, Roberto Maroni, ha scelto l’opzione più angusta. Prima era tormentato dal dilemma. Stringere l’alleanza con il Pdl o correre in solitaria per la poltrona di governatore della Lombardia? Le ultime dichiarazioni del Cav i messaggi lanciati da Maroni su Facebook prima (“Monti è il nemico del Nord, impedirgli di tornare al governo è un imperativo categorico per noi. Chi è contro Monti è alleato della Lega”) hanno fatto cadere la scelta sulla prima ipotesi. Una decisione che però potrebbe provocare una spaccatura all’interno della base del Carroccio. Per essere precisi quella che fa rifermento ai barbari sognanti che con le loro ramazze hanno permesso a Bobo di mettere da parte Bossi e il suo cerchio magico.

Silvio Berlusconi e Roberto Maroni

Le prime avvisaglie di un certo malcontento degli elettori leghisti sono certificate dai messaggi postati dai militanti sulla bacheca del profilo Facebook di Maroni. E la sintesi è chiara: mai più con Berlusconi. Un segnale preciso al cui interno è presente un avvertimento: se andate con il Pdl scordatevi il nostro voto. Ed è per questo che il segretario del Carroccio ha rimandato per molto tempo la decisione finale.

Certo ora che Maroni ha ingoiato il rospo e sancito il patto con il diavolo (come alcuni militanti ritraggono l’accordo con Berlusconi) in molti gli rinfacceranno alcune sue dichiarazioni taglienti sul Cavaliere di poco tempo fa. Solo la scorsa estate, il segretario, fresco di nomina, si lasciava andare a battute ironiche sulla discesa in campo dell’ex alleato: “Berlusconi scende in campo? E dove? A San Siro?”. Più duro era stato il suo braccio destro Matteo Salvini: “Sono sicuro che non c’ è un solo elettore e un solo militante della Lega disposto a riscommettere su un’ alleanza con Berlusconi. Ci abbiamo provato e ha portato soltanto risultati deludenti. Basta… basta per sempre. Se Berlusconi corre lo fa senza di noi”. Ora invece la musica è cambiata e così pure il tono delle dichiarazioni del segretario della Lega Lombarda: “Se questi del Pdl accetteranno il nostro progetto.. ci penserò”. Un’inversione di rotta totale che alla maggior parte dei militanti non piace. Il mito del partito nuovo, dei duri e puri e delle ramazze, forse, sembra essere già finito.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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