Russia, l’impunità dei re(i)

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 alle 19:58 Autore: Marco Residori

Russia, l’impunità dei re(i)

 

Incontro Marina sull’affollato binario della stazione ВДНХ, fermata nord-orientale della linea sei della metropolitana di Mosca. È un gelido pomeriggio tardo dicembrino. Così, provati dall’insistenza del blizzard e dalla spietatezza della temperatura, decidiamo, insieme all’amica francese mia oste, nonché dirimpettaia di Marina, di visitare una mostra sulla rappresentazione artistico-sociale della donna nella Russia sovietica.

Giunti in anticipo rispetto all’appuntamento, approfittiamo del tepore offertoci dalle luminose e riscaldate stanze della metropolitana, trovando ristoro su una panchina. Marina non sembra essere regina di puntualità. Oggi, in particolare, vista la sorpresa di un premio amoroso ottenuto inaspettatamente dalla sconfinata umana lotteria moscovita. È giunto infatti ieri a trovarla un manager di una multinazionale tedesca. Scorsi i titoli internazionali, porgerle un fiore è bastato a conquistarla. Lasciatasi alle spalle la Siberia e timidamente approdata a Mosca, Marina sembra infatti avere immediatamente trovato il suo amoroso magnetismo nelle sfoggiate apparenze di status e nella parvenza di potere di cui esse si fanno ingannevoli messaggere. Così, mi si presenta il suo trasognare quando, a due ore dall’appuntamento, confusamente si materializza tra la folla.

Le conseguenti scuse, e i prevedibili affanni, risultano superflui non appena giungiamo al museo. Con la sicurezza di un capobanda ci guida infatti magistralmente tra le stanze dell’edificio, istruendoci egregiamente su un argomento a cui difficilmente avremmo riservato nulla più del circostanziale giudizio “Beh, veramente una mostra interessante”. Così, terminata l’inaspettata escursione accademica, decidiamo di ricambiare il favore di cotanta lezione, invitandola a cena insieme al suo trofeo amoroso. Prelibati cibi francesi, e un’accoppiata di vini italiani, la mettono spalle al muro. La carnalità del desiderio può attendere. Accetta.

Raccomandandoci sulla puntualità, le diamo appuntamento per le nove.

Euforica ed incredibilmente elegante, trascinandosi dietro la sua rivincita sociale per procura, si presenta alla porta di casa puntualissima. Ancora indaffarati dai travagli culinari, li invitiamo quindi ad attenderci in sala da pranzo. Dopo una decina di minuti, però, Marina ricompare in cucina. Mi incalza in un italiano perfetto e mi interroga su un libro in cui è involontariamente incappata in salotto. Le spiego il suo provenire e le sue vicende e lei, di tutta risposta, mi chiede di potermene leggere un passo. Intontito dall’allettante proposta, e sbalordito dall’interesse suscitato da un libro sul risorgimento italiano in una ragazza della Russia siberiana, la invito a proseguire, promettendole che, nonostante una maionese biricchina, l’ascolterò attentamente.

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L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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