Il Risiko delle Regioni: Lazio-3

Pubblicato il 6 Febbraio 2013 alle 18:24 Autore: Redazione

Sono 1400 gli impianti che il Campidoglio ha concesso per le affissioni politiche nella capitale: 700 per le nazionali e 700 per le regionali. La tensione elettorale è alta ma, dati alla mano, il vantaggio della sinistra è stabile.

Montecitorio e Palazzo Madama sembrerebbero ancora fortini sicuri per Bersani. Ma è il partito dell’astensionismo ad ottenere la maggior parte dei consensi sfiorando il 40%.

Berlusconi al recupero ci crede, tenta sortite mediatiche di grande effetto e spara a zero su Monti. C’è lo “spauracchio” dello spread: l’overpromising, oramai, è una tendenza che accomuna tutte le campagne elettorali, da destra a sinistra.

Il Senato continua ad essere l’unica partita ancora giocabile per il Pdl e Maurizio Gasparri, secondo candidato in lista dopo il Cavaliere, parla di unità e compattezza tra tutte le forze di destra per rendere realizzabile la vittoria. Gasparri, ex colonnello di AN, attivo e presente tra le prime file nella Sala del Tempio della Camera del Commercio. Dove Storace, sostenuto anche da Alemanno, ha presentato il programma elettorale aprendo il discorso con l’incipit “un capitale chiamato Regione”e battendo insistentemente sulla necessaria responsabilizzazione politica dei costi sanitari.

Non è da meno Zingaretti, leader del centrosinistra, che sulla Regione Lazio punta il tutto per tutto. Propone di dare inizio ad una nuova epoca. Epoca in cui ai tagli senza freno si preferiscano risparmio ed innovazione.

La situazione regionale del Lazio non stagna nell’immobilità: dall’ultimo sondaggio Datamonitor il centrodestra pare recuperare 4 punti percentuali su un distacco, stimato da Tecné pochi giorni addietro, del 12,1%.

La candidata alla Regione Lazio, della coalizione guidata da Mario Monti, Giulia Bongiorno perde l’1,2%. Sandro Ruotolo, giornalista e candidato per Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, rimane stabile al 3,0%. Il candidato del Movimento 5 Stelle Davide Barillari secondo i sondaggi ottiene qualche decimale in più che lo porta al 10,5%.

Un punto percentuale lo guadagnano gli astensionisti che, alla luce di tutte le indagini demoscopiche effettuate nell’ultimo mese, per ora si riconfermano vincitori indiscussi delle imminenti tornate elettorali.

Istituti di ricerca
Zingaretti
Storace
Bongiorno
Ruotolo
Barillari
Indecisi
Tecné
30-01
42,9%
30,8%
11,2%
3,0%
10,1%
37,6%
Datamonitor
02-02
40,0%
32,0%
10,0%
3,0%
10,5%
38,4%
Media sondaggi
41,4%
31,4%
10,6%
3,0%
10,3%
38,0%

Di Serenella Caravella

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