Sindrome tripolare

Pubblicato il 1 Marzo 2013 alle 12:06 Autore: Matteo Patané

L’unica grande certezza delle elezioni politiche 2013 è la fine del bipolarismo.
Lo strepitoso successo del MoVimento 5 Stelle ha sostanzialmente e radicalmente trasformato uno scenario politico italiano cristallizzato da decenni, spezzando lo status quo in una maniera persino superiore allo scandalo di Tangentopoli, alla fine della Prima Repubblica e alla creazione di Forza Italia.

Il primo effetto di questo fenomeno è il mutamento della geografia politica del voto e la creazione di una forza tripolare.

bersani grillo berlusconi

il centrosinistra ha prevalso in 12 regioni, è secondo in altre 6, ed è terzo in 2La cartina sopra riportata riporta, basandosi sui voti ottenuti al Senato e su base regionale, rispettivamente la prima, la seconda e la terza coalizione del Paese. Come si vede, il MoVimento 5 Stelle risulta essere una formazione competitiva che, anche se non riesce a prevalere in nessuna regione, spesso si posiziona al secondo posto in varie aree del Paese.
Ad oggi infatti:

  • il centrodestra è primo in 7 regioni, è secondo in 6, ed è terzo in altre 6
  • il MoVimento 5 Stelle è secondo in 8 regioni ed è terzo in 12
  • gli autonomisti valdostani sono risultati vincenti in Valle d’Aosta

    Prima, seconda e terza coalizione più votata al Senato

Il MoVimento 5 Stelle è stato in grado, pertanto, di sopravanzare il centrosinistra in Sicilia e Abruzzo, e di superare il centrodestra in Liguria, Emilia, Toscana, Umbria, Marche e Sardegna.

Questa pur superficiale analisi consente di individuare alcuni temi fondanti per comprendere la nuova geografia politica del Paese.
Il centrosinistra è terzo in due regioni: di queste, l’Abruzzo può essere considerato un caso particolare con centrodestra, centrosinistra e M5S contenuti nello spazio di 10.000 voti, circa l’1,5%. Una vicinanza che di fatto assegna le posizioni solo a livello statistico senza poter offrire indicazioni politiche chiare. La vera sconfitta del centrosinistra, pertanto, è in Sicilia, dove il partito che pure esprime il Presidente di Regione non riesce ad essere visto come una forza politica credibile.
Il centrodestra, dal canto suo, smette quasi di esistere nelle regioni rosse, dove si posiziona poco al di sopra della soglia di sbarramento per poter ottenere seggi in formato di coalizione. È nettamente terza forza nelle Marche e in Liguria, mentre cede pur di poco al M5S nelle altre regioni elencate.
Proprio nelle Marche e in Liguria il MoVimento 5 Stelle ottiene i suoi risultati più prestigiosi, arrivando relativamente vicino ad ottenere il premio di maggioranza al Senato. Si sarebbe trattato di un fatto dall’elevatissimo sapore simbolico, ma la conquista di queste due regioni storicamente rosse avrebbe alimentato il falso mito del voto grillino proveniente solo da sinistra. Una credenza che i fatti tendono oggi a smentire o quantomeno a ridimensionare.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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