Enrico Letta dopo le consultazioni coi partiti

Pubblicato il 25 Aprile 2013 alle 09:23 Autore: Redazione

Il premier incaricato Enrico Letta ha avviato un giro di consultazioni lampo. Non ci sarà quindi un incontro con le parti sociali come invece avvenne con l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Stando ad alcune indiscrezioni, Letta avrebbe intenzione di tornare al Quirinale entro la fine della settimana e, se non ci dovessero essere ostacoli, presentare il nuovo esecutivo alle Camere all’inizio della prossima.

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Per quanto concerne la composizione del governo, l’idea di Letta sarebbe di arrivare a una squadra di circa 18 componenti. In una telefonata intercorsa tra Letta e Berlusconi, quest’ultimo avrebbe assicurato pieno sostegno al numero due di Largo di Nazareno. In cambio però vorrebbe dicasteri come lo Sviluppo e l’Economia. Scontato invece sarà il no del Movimento 5 Stelle cui comunque Enrico Letta ha chiesto maggiore coinvolgimento nell’azione del Parlamento. Letta ha chiesto di “aprire una fase nuova della Repubblica”.

Enrico Letta al termine della prima giornata di consultazioni. “Domani sarà una giornata di riflessione. In cui proverò a portare a sintesi l’interessante lavoro svolto oggi. Se scioglierò la riserva e diverrò premier l’Italia protagonista in Europa sarà una delle mie ossessioni. Con il Pdl, venendo da anni di forti contrapposizioni, c’è ancora tanto lavoro da fare per arrivare alla formazione del Governo. Le difficoltà riguardano vari aspetti. Ho trovato incoraggiamenti da parte di tutti. Restano tuttavia i nodi”.

Ultimo incontro della giornata tra Enrico Letta e la delegazione del Partito Democratico. Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, ha dichiarato: “il Paese ha bisogno di un Governo forte e autorevole”

Crimi e Lombardi, capigruppo del Movimento 5 Stelle, dopo aver ascoltato le linee tracciate da Enrico Letta hanno chiesto “un governo al di sopra delle parti, la condivisione dell’abolizione dei rimborsi elettorali”. In linea di massima i rappresentanti del M5S chiedono prove della volontà di cambiamento annunciato. Tema centrale del confronto è la riforma della legge elettorale.

Alfano – PDL “Si è trattato di un lungo incontro. Con spirito costruttivo riscontrato anche nell’approccio di Enrico Letta. Profonda gratitudine nei confronti del Presidente della Repubblica per il gesto che ha compiuto accettando la riconferma. Come italiani crediamo di dover dire grazie al presidente Berlusconi per l’impegno che sta profondendo a beneficio dell’Italia. Stiamo facendo un discorso che attenga al bene dell’Italia e alla necessità che l’Italia si rialzi. Abbiamo un programma di politica economica assolutamente chiara e di quello abbiamo parlato. La rotta è stata tracciata. Ci saranno altri incontri per definire il tutto. Silvio Berlusconi incontrerà il presidente incaricato, Letta, al rientro in Italia”

Berlusconi dagli Stati Uniti rispondendo alle domande dei cronisti ha detto di “non voler nemmeno pensare all’ipotesi di un fallimento. Abbiamo bisogno di un governo che faccia. E subito. L’economia è in condizioni terribili.”

Boccia del Partito Democratico: “Civati e Puppato vadano oltre la sostanza di un tweet. Diano un contributo alla nascita del prossimo Governo. Non ho mai parlato di espulsioni. Loro si mettono fuori in automatico votando contro un Governo guidato da un un esponente del proprio partito come Enrico Letta. Il Governo nasce nel solco tracciato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.”

Lega Nord Maroni: Abbiamo ribadito la nostra posizione, non entreremo nel Governo. Penso che staremo all’opposizione anche se la nostra sarà un’opposizione costruttiva”.

Sel: nostra opposizione non pregiudiziale –  “Abbiamo fatto presente a Letta che per noi le larghe intese sono la risposta sbagliata alla domanda di cambiamento che è emersa dal voto delle elezioni politiche”. a dirlo è il leader di Sel, Nichi Vendola al termine delle consultazioni alla Camera con il presidente del Consiglio incaricato, che però ha precisato: “La nostra non sarà un’opposizione pregiudiziale”.

No anche da Fratelli d’Italia – “Abbiamo ribadito le ragioni per cui noi non pensiamo di dare la fiducia al nuovo governo: non abbiamo mai creduto nella possibilità di una fusione a freddo, l’esperienza l’abbiamo già fatta con il governo Monti. Ma allo stesso tempo vorremmo inaugurare un modo diverso di fare opposizione, in modo serio e responsabile”. Così Guido Crosetto, di Fratelli d’Italia al termine delle consultazioni a Montecitorio con il presidente del consiglio incaricato, Enrico Letta.

Berlusconi: importante fare governo non chi lo guida – “Enrico Letta? E’ poco importante chi guiderà questo governo che tiene insieme chi insieme non ci vuol stare. La cosa importante è che il governo ci sia e che ci sia un Parlamento, che possano approvare quei provvedimenti di cui abbiamo assolutamente bisogno per uscire dalla crisi recessiva e riprendere la via dello sviluppo”. Così Silvio Berlusconi a Tgcom24.

Scelta Civica: sì a governo con programma saggi – “Scelta Civica ha dato piena disponibilità al presidente del Consiglio incaricato per far nascere il governo, abbiamo valutato con lui le grandi e serie difficoltà che ci sono”. A dirlo Andrea Olivero, portavoce di Scelta Civica dopo le consultazioni con Enrico Letta. Olivero ha aggiunto che Letta costruirà la sua squadra di governo “attorno ad un programma serio che non faccia sconti a nessuno, a partire dal programma dei saggi e per affrontare le singole specifiche questioni. La compagine di governo sarà costruita per rendere efficace e possibile l’attuazione di quel programma siamo convinti che quello sia il metodo giusto”.

Renzi, o si fa governo Pd-Pdl o si vota – A margine della commemorazione del 25 aprile a Firenze, Matteo Renzi dice la sua sulle consultazioni di Letta al Quirinale: “Se Letta ce la fa, vince l’Italia”. Il sindaco di Firenze vede solo due alternative all’orizzonte. “Non essendoci una maggioranza, o due minoranze si mettono d’accordo, o non c’è alternativa: o fai il governo Pd-Pdl, il cosiddetto governo delle larghe intese, o vai a votare”.

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