Letta incassa la fiducia anche al Senato

Pubblicato il 30 Aprile 2013 alle 12:20 Autore: Redazione

Il governo di Enrico Letta incassa la fiducia anche al Senato con 233 si’, 59 no e 18 astenuti. . Ieri è stata la volta della Camera dei deputati che ha accordato la fiducia con 453 voti favorevoli, 153 contrari e 17 astenuti.

La prima chiama dei senatori per le operazioni di voto sulla fiducia è prevista per le 13 e il risultato della votazione dovrebbe essere proclamato attorno alle 14. Intervenuto da poco in aula Enrico Letta. Vediamo di seguito per la replica a seguito del dibattito. Secondo Letta il Governo è stato caricato di “aspettative eccessive”. Entro domenica è attesa la lista dei sottosegretari. Rispetto ai diciotto mesi a cui ha fatto riferimento alla Camera ieri il Presidente del Consiglio, ha precisato che dipende dalla necessità di dare tempi certi.

”Sarebbe bene se il Parlamento adottasse le sue proposte sulla base delle proposte elaborate da una ‘Convenzione’ aperta alla partecipazione di autorevoli esperti non parlamentari – ha detto ieri Letta. La ‘Convenzione deve poter avviare subito i propri lavori. Fra 18 mesi se il progetto di riforme sarà avviato verso un porto sicuro, se avrò una ragionevole certezza che il processo di revisione della Costituzione potrà avere successo, il nostro lavoro potrà continuare, se veti e incertezze dovessero minacciare di impantanare tutto per l’ennesima volta non avrei esitazione a trarne immediatamente le conseguenze”.

Centrale nel programma del Governo Letta il tema europeo. Non a caso dopo il voto di fiducia al Senato Letta andrà a Berlino per incontrare Angela Merkel giovedì a Bruxelles per vedere il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso.

Questo pomeriggio Letta volerà a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, mentre giovedì sarà a Bruxelles per una riunione col presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. “Nelle sedi europee e internazionali l’Italia si impegnerà poi per individuare strategie per ravvivare la crescita senza compromettere il processo di risanamento della finanza pubblica”

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