Serie B: l’ascesa delle squadre “Comunali”

Pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 18:06 Autore: Lorenzo Stella

La serie B si avvicina alla conclusione di questa stagione che visto ben poche sorprese: quasi tutte le aspettative iniziali hanno trovato riscontro sul campo ed il Sassuolo capolista si appresta ad affrontare un avversario ostico come il Livorno in un atteso duello finale; i toscani sono terzi a due punti dagli emiliani, una vittoria significherebbe la promozione diretta per i Labronici. Gli emiliani, al termine della passata stagione, sfiorarono la promozione in Serie A arrivando in finale dei play-off dove vennero sconfitti dalla Sampdoria di Iachini.

La mancata promozione ebbe come conseguenza il cambio al timone dei neroverdi, al posto di Pea arrivò Di Francesco che oggi si appresta a portare a termine una stagione storica per il Sassuolo grazie alla prima promozione nel massimo campionato di calcio italiano. La società emiliana, per altro, si appresta a diventare la quarta squadra “comunale” capace di vantare una partecipazione in Serie A: dal dopo guerra ad oggi solamente tre squadre non aventi sede in capoluoghi di provincia hanno potuto fregiarsi di questo titolo.

La prima fu la Pro Patria di Busto Arsizio, provincia di Varese, che, dal 1947 al 1956, prese parte a otto campionati di Serie A e, sempre nello stesso periodo, la massima serie vide la partecipazione di una seconda compagine comunale: il Legnano che, nelle sue due stagioni “da grande”, non riuscì ad andare oltre il 18° piazzamento. Nella stagione 1951-52 si registrò un evento unico nella storia del calcio italiano: due squadre comunali presero parte, contemporaneamente, alla divisione maggiore. Dalla fine degli anni cinquanta ad oggi solamente una società è riuscita nell’impresa compiuta dalla Pro Patria e dal Legnano: lo Stadio C. Castellani di Empoli divenne uno dei campi della Serie A quando, nel 1985, la squadra azzurra conquistò la promozione. L’Empoli si inserì in pianta stabile tra le grandi durante gli anni duemila ma, al termine della stagione 2007-08, retrocesse nella serie cadetta dopo aver disputato, grazie alle sentenze di calciopoli, i preliminari di Coppa UEFA; ad oggi l’Empoli è la squadra comunale che vanta il maggior numero di presenze in Serie A: nove contro le otto della Pro Patria e le due del Legnano.

Le comunali stanno dunque vivendo un periodo fiorente, infatti, dopo gli anni ottanta, periodo in cui apparivano sporadicamente in Serie B, oltre alle sempre presenti Sambenedettese ed Empoli, altre società locali come il Cavese e la Licata, si è assistito ad una progressiva scomparsa delle “piccolissime” tamponata dall’exploit dell’Empoli e dalla consolidata presenza in serie cadetta della superstite AlbinoLeffe a partire dalla stagione 2003-04. Nella stagione 2008-09 la serie B è stata letteralmente invasa dalle squadre locale: con la retrocessione dell’Empoli, la permanenza dell’AlbinoLeffe e la promozione di Cittadella e Sassuolo il numero delle comunali è salito a quattro, una partecipazione così cospicua non si registrava più dal 1956-57 quando, a colmare il calendario della serie cadetta, erano la Pro Patria, il Legnano, la Sambenedettese ed il Marzotto Valdagno. Nella scorsa stagione ben sette squadre su ventidue provenivano da una città non capoluogo di provincia mentre, in questo campionato, il numero di comunali è sceso a cinque.

L’altro Big Match si giocherà tra il Verona, secondo in classifica, e l’Empoli, quarto, che darà il massimo per sconfiggere gli scaligeri evitando così la promozione diretta della terza squadra classificata; in tal caso verrebbero disputati i play-off che, se vinti dagli azzurri, potrebbero regalare alla Serie A 2013-2014 ben due compagini comunali ai nastri di partenza, fatto che non avviene da oltre sessant’anni.

Sicuramente non si può parlare di grandi squadre ma in questi tempi di crisi anche le piccole squadre locali, che in Serie B giocano come se non ci fosse un domani spendendo tutto sul campo ed interpretando il ruolo di schegge impazzite, possono contribuire a portare un’ondata di freschezza e di brio nell’olimpo del calcio italiano.

Lorenzo Stella

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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