Sondaggio Piepoli: per circa metà degli italiani per i giovani è meglio emigrare

Pubblicato il 23 Maggio 2013 alle 18:12 Autore: Francesco Anania
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Pubblicato da Sky Tg24 un sondaggio dell’Istituto Piepoli sull’occupazione giovanile, uno dei temi considerati prioritari per il Governo guidato da Enrico Letta, di fronte ai dati che la indicano come una vera e propria emergenza del Paese.

Gli italiani appaiono divisi di fronte alla domanda se i giovani in cerca di lavoro debbano puntare a trovare lavoro in Italia oppure dovrebbero provare a cercarlo all’estero: infatti, per il 49% essi dovrebbero puntare a rimanere nel nostro Paese, mentre per 43% i giovani italiani dovrebbero pensare all’emigrazione.

La motivazione nettamente più “gettonata” fra coloro che ritengono che i giovani debbano puntare a lavorare in Italia è che solo in questa maniera il Paese possa continuare a guardare al futuro (61% delle risposte), mentre per circa un quarto degli intervistati risulta una questione di ricambio generazionale, pensando che i giovani debbano prendere il posto dei lavoratori più anziani. Percentuali assai minori puntano sull’operato del Governo per creare posti di lavoro (8%), sulla necessità di adattarsi da parte dei nostri giovani (6%), mentre soltanto il 2% guardano all’Italia come Paese in cui lavorare per via del regime meritocratico.

Fra coloro che pensano che i nostri giovani dovrebbero invece cercare lavoro all’estero, il 44% ritiene che in Italia non ci sia futuro per le nuove generazioni, mentre il 21% degli intervistati pone come problema principale la mancanza di meritocrazia. Una parte consistente se la prende con la politica, sottolineando come il Governo non faccia nulla per aiutare i giovani (16%), contro il 12% che pensa non ci sia ricambio generazionale e infine un 7% che veda la maggior problematica a rimanere in Italia nella diminuzione del reddito.

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L'autore: Francesco Anania

Classe ‘84, si laurea in Politica e Istituzioni Comparate all’Università degli Studi di Milano. Successivamente consegue il Master in Fonti, Strumenti e Metodi per la Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma e accumula esperienze in diversi ambiti, lavorando tra l’altro presso l’istituto di ricerche Ferrari Nasi & Associati e in Regione Lombardia. Ha pubblicato una raccolta di poesie ed è appassionato di politica, world music e calcio. Collabora con Termometro Politico dal 2013.
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