Chi ha vinto le amministrative (analisi di soli numeri, astenersi perditempo)

Pubblicato il 28 Maggio 2013 alle 11:56 Autore: Redazione

Chi ha vinto le amministrative: c’è chi parla di centrosinistra avanti in 16 capoluoghi e chi parla di flop del Movimento 5 Stelle. C’è anche chi parla di un Partito Democratico che, a Roma, è dimezzato.

Pochi, forse nessuno, ha notato l’inesistenza di Scelta Civica e Montiani che, a livello locale, praticamente non si presentano da nessuna parte.

Alle numerose analisi che i più dotto editorialisti ci stanno proponendo in queste ore, dalle quali deducono la bocciatura dell’elettorato grillino all’operato dei loro portavoce in Parlamento, aggiungo la mia, preceduta da una considerazione.

Il voto alle amministrative è profondamente diverse rispetto al voto alle elezioni politiche e, per certi versi, più simile al voto alle elezioni regionali. Si vota il candidato, la scelta è secca, le conseguenze della mia scelta hanno ricadute molto prossime, sia fisicamente che politicamente. Alle elezioni amministrative, quello che viene chiamato  “voto di protesta” è fisiologicamente smorzato da questi fattori. Lo abbiamo visto benissimo in Lombardia, dove il 24 e 25 febbraio Silvana Carcano – candidata presidente del M5S – ha ottenuto 782mila voti, contro oltre 1.100mila ottenuti dal M5S, in Lombardia, alle Politiche.

A tutto ciò dobbiamo aggiungere un altro elemento: l’astensione. Rispetto al 24 e 25 febbraio è aumentata di diversi punti percentuali.

Muovendo da qui, ho considerato e paragonato i risultati delle regionali a Roma e a Brescia con quelli delle amministrative di questi giorni. I votanti sono diminuiti rispettivamente di 383mila unità (-23,5%) e di 20mila unità (-17,8%).

Guardando i voti espressi a Brescia e a Roma e paragonandoli con il voto delle regionali otteniamo:

VOTANTI   CSX  CDX  M5S  PD

Brescia      -20089      -15080      -8300        -5405        -8404

Roma        -383065     -202628     -27837      -167258     -158629

In termini percentuali otteniamo:

VOTANTI   CSX  CDX  M5S  PD

Brescia      -17,8 -30,5 -19,5 -45,1 -28,3

Roma        -23,5 -28,3 -7,1  -52,8 -37,2

Quel che è interessante notare è che tutti i principali schieramenti perdono voti, discostandosi in maniera quantitativamente differente rispetto all’astensione. Da notare che gli unici risultati “confortanti” sono quelli del centrodestra, che a Brescia registra un calo di voti in linea con l’astensione e a Roma è riuscito a neutralizzare l’astensione e ad andare in positivo.

Per misurare quanto si discostano dall’astensione ho semplicemente “spalmato” l’astensione registrata alle comunali sul voto delle regionali, e ho guardato quanto si discosta il risultato reale da questo risultato teorico al netto dell’astensione (spalmata grossolanamente su tutti gli schieramenti, ma diffidate anche di chi politicizza l’astensione).

Di seguito i risultati, in termini di voti assoluti e percentuali:

Scostamento dal risultato teorico al netto dell’astensione (assoluto).

CSX  CDX  M5S  PD

Brescia      -6277,4     -713,1       -3270,2     -3124,9

Roma        -34521,2    64323,9     -92781,1    -58464,0

Scostamento dal risultato teorico al netto dell’astensione (percentuale).

CSX  CDX  M5S  PD

Brescia      -15,4 -2,0  -33,2 -12,8

Roma        -6,3  21,4  -38,3 -17,9

A Roma, praticamente, ha vinto il centrodestra. E a Brescia ci è andato molto vicino.

Il calcolo è puramente matematico e ho esplicitato le condizioni di partenza, così come ho esplicitato che “spalmare” l’astensione può non essere politicamente corretto. Però, appunto, le considerazioni politiche le lascio ad altri.

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Stefano Catone

L'autore: Redazione

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