Movimento 5 Stelle cambia strategia “non andremo in tv la occuperemo

Pubblicato il 4 Giugno 2013 alle 14:56 Autore: Alessandro Genovesi

Movimento 5 Stelle cambia strategia “non andremo in tv la occuperemo

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, dopo la debàcle delle amministrative, cambiano tattica. Durante l’incontro con una decina di parlamentari cinquestelle, venerdì scorso, si sono delineate le nuove linee guida in tema di comunicazione, che i grillini dovranno seguire.

E infatti, già due giorni dopo, un big come Roberto Fico, candidato alla presidenza della Commissione di vigilanza Rai, è stato ospite nel programma di Lucia Annunziata, “In ½ ora”, dettando la nuova tattica: “Non ci sono regole di comunicazione del Movimento 5 Stelle, ci sono indicazioni. Cerchiamo di andare in trasmissioni dove escano fuori i contenuti. In una discussione a due possono uscire i contenuti”. Ma perché all’incontro hanno partecipato solo in dieci e non tutti i parlamentari? “Abbiamo iniziato un percorso che sarà esteso a tutto il gruppo parlamentare. Una classe di 50-60 persone non ha senso, invece in dieci persone funziona, e poi i dieci possono riportare quello che si è detto per creare un gruppo di comunicazione più ampio”. E quindi come viene motivata l’espulsione di Marino Mastrangeli, reo di aver partecipato al programma di Barbara D’Urso? “Lui non è stato cacciato perchè andava in tv, ma solo perchè non rispettava le decisioni del gruppo: se noi diciamo a Mastrangeli non andare in certe trasmissioni, lui deve stare alle indicazioni del gruppo”.

Beppe Grillo, intanto, è impegnato in Sicilia in vista delle elezioni comunali del prossimo weekend. E dal tour rincara la dose sulla questione comunicazione: “”Ho fatto la tv per 40 anni, fa male non per quello che viene detto ma per quello che si vede. Noi non andremo in televisione, noi la occuperemo”.

L’ex comico non si ferma qui però: durante un comizio a Ragusa arriva addirittura a cacciare dalla piazza un operatore Rai che lo stava riprendendo, incitando la folla : “ Datemi una mano, coprite quella telecamera. Non ce l’ho con te, ma anche tu devi assumerti le tue responsabilità”.

Attaccati, inoltre, anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano:“Fatti un esame di coscienza, andavi da Roma a Bruxelles con un volo da 66 euro e te ne facevi rimborsare 800, non hai infranto la legge, ma l’etica si”,  e il premier Enrico Letta: “Questo Paese sta esplodendo, è finito dal punto di vista economico e politico, siamo nelle macerie, ma il governo fa proclami, vendendo soltanto miraggi. L’Italia è come un cammello che, se debilitato, può morire all’improvviso”.

Nel pomeriggio, il leader dei Cinque Stelle ha lanciato sul suo blog un sondaggio denominato “Il microfono di Legno” chiedendo agli attivisti di votare la rete tv più faziosa. “L’Italia è al 69esimo posto nella classifica della libertà di informazione secondo il rapporto del 2013 di Freedom House. Un Paese giudicato semi libero. Ci precedono, tra gli altri, Ghana, Nauru, Papua New Guinea, São Tomé e Príncipe, Isole Solomon, Samoa, Tonga, Namibia e Guyana. Le televisioni influenzano il giudizio degli italiani più di qualunque altro media, i giornali sono infatti poco diffusi da noi sia come numero assoluto, sia in relazione alle altre nazioni europee.” Ad ora, la rete più votata è Rete 4 con il 38,74% dei voti. Seguono Rai 3 con il 17,91 e Canale 5 con il 16,69.

 

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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