ISTAT produzione industriale a picco Peggiora il PIL

Pubblicato il 10 Giugno 2013 alle 13:19 Autore: Francesco Di Matteo
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I nuovi dati rilevati dall’ISTAT rivelano l’ennesimo calo del PIL e della produzione industriale.

Cali che costringono a rivedere in basso le stime economiche annuali per il belpaese. La morsa della crisi non sembra dare segni di alleggerimento.

E’ il ventesimo mese di calo consecutivo per la produzione industriale, e sono passati quasi due anni dall’ultimo dato leggermente positivo, risalente ad agosto 2011. Ad aprile 2013 la produzione industriale ha visto una diminuzione dello 0.3% rispetto a marzo, ed un calo del 4.6% rispetto ad aprile 2012.

Un rallentamento pesante, quindi, su base annuale, che raggiunge quasi la soglia psicologica del 5%. Questo tendenziale e consecutivo calo, ovviamente, si abbatte anche sul PIL, che cala dello 0.6% rispetto al primo trimestre e del 2.4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Con questo ulteriore calo del PIL, per l’Italia si avvicina l’ennesimo anno in recessione, con un calo stimato ad oggi dell’1.6%, mentre si registra una forte difficoltà anche per l’export, che perde l’1.9% rispetto al primo trimestre del 2013, registrando il peggior dato in assoluto dal 2009. Anche l’import registra una flessione abbastanza forte, con una flessione dell’1.6%.

Particolarmente in difficoltà è il settore automobilistico che registra un -14.3% di produzione rispetto ad aprile 2012. Ma non solo il reparto automobilistico, in forte perdita c’è anche il settore estrattivo, il peggiore in assoluto, con un -14.8% di produzione in meno.

Da segnalare anche le perdite di beni di consumo (-5.8%), beni strumentali (-4.5%), e l’energia che con un -2.3% riesce ad arginare la situazione rispetto ad altri settori. Segnali ben più positivi arrivano dalla produzione di computer e di elettronica, di apparecchi elettromedicinali e orologi, che registrano un aumento del 10% della produzione.

Tutt’altra musica, invece, nel settore primario, l’agricoltura, che dà segni di crescita. Il valore aggiunto nel settore agricolo registra un incoraggiante +4.7%, mentre lo stesso indice è valutato con un -0.7% nell’industria, -0.4% nei servizi e -3.6% nelle costruzioni. Tuttavia, tutti i principali aggregati della domanda sono diminuiti, portando quindi ad un nuovo calo dei consumi. I consumi, infatti, sono calati dello 0.3%, mentre gli investimenti sono calati di più del 3%.

Con i dati emanati dall’ISTAT non si può che pensare in negativo al futuro, soprattutto in correlazione alla difficile situazione occupazionale del Paese che, con questi dati, è destinata a peggiorare di molto. Gli sguardi vanno quindi in direzione del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intercettato all’assemblea Assolombarda.

istat pil in calo italia anno in recessione

Giovannini auspica un “recupero della fiducia, che è indispensabile per una veloce e fondamentale ripresa degli investimenti”. E per infondere fiducia nel mercato Giovannini fa notare come “non tutti i settori siano in profonda crisi visto che ci sono reparti che fanno, anzi, registrare interessanti progressi”.

Il ministro, poi, analizza i dati definendoli un incoraggiamento per il lavoro e la linea che sta tenendo il suo governo. Infine Giovannini ha concluso annunciando che entro Giugno saranno fatti degli interventi “per stimolare la crescita economica e occupazionale” con componenti normative e finanziarie.

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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