In Italia si vince senza bomber

Pubblicato il 14 Giugno 2013 alle 13:35 Autore: Emanuele Vena

Come e perché si vince in Italia: collettivo. E’ più o meno questa la sintesi della stagione 2012-13, per quanto riguarda le squadre che hanno trionfato nei due campionati italiani più importanti, la Serie A e quella cadetta.

La Juventus ha trionfato con ben tre giornate d’anticipo, totalizzando 87 punti, +3 rispetto alla stagione precedente e +9 sui diretti inseguitori del Napoli. Tra i primati stagionali dei bianconeri ci sono anche il maggior numero di vittorie totali (27) e consecutive (9), il minor numero di sconfitte (5), la miglior difesa (24 reti subite) e la miglior differenza reti (+47).

Quello della Juventus non è il miglior attacco (71 reti, -2 rispetto al Napoli e -1 dalla Fiorentina). Idem nella stagione precedente, secondi alle spalle del Milan (74 a 68).

In entrambe le stagioni, però, a far la differenza è stata la solidità difensiva: 24 reti subite quest’anno, 20 la scorsa stagione (rispettivamente -12 e -13 rispetto alle seconde migliori difese, cioè Napoli e Milan). Ennesima dimostrazione di come in Italia i campionati si vincano soprattutto con la miglior difesa (ben 8 volte nelle ultime 9 stagioni).

Tuttavia, l’aspetto che più sorprende è la capacità realizzativa, che ha portato la Juventus ha trionfare per ben 2 stagioni pur non avendo un vero terminale offensivo, “distribuendo” le reti in più reparti e calciatori. Merito del gioco “totale” dato dall’allenatore Antonio Conte, abbinato ad una grande flessibilità che ha permesso di passare agevolmente dal 4-2-4 delle prime gare della stagione 2011-12 al 4-3-3 successivo, per poi approdare al 3-5-2, marchio distintivo della Juventus degli ultimi 18 mesi.

Nella stagione 2011-12 i bianconeri hanno iscritto nel tabellino dei marcatori (considerando tutte le competizioni e computando solo i calciatori che hanno giocato almeno una partita e che hanno militato per tutta la stagione tra le fila della squadra torinese) tutti i calciatori della rosa eccetto Eljero Elia e Fabio Grosso. La distribuzione delle reti ha visto 3 calciatori in doppia cifra (Matri, Vucinic e Marchisio, tutti con appena 10 reti), di cui solo uno in campionato (Matri).

Nella stagione appena conclusa lo schema si è ripetuto. Nonostante l’ovvio aumento di reti complessive realizzate (77 nella stagione 2011-12, 97 in quella appena conclusa) frutto dell’aumento del numero di gare giocate (da 43 a 53, con la partecipazione alla Champions League) e il miglioramento della media realizzativa (da 1.79 gol a partita a 1.83), la casella “bomber” è rimasta ancora vuota. Sebbene sia aumentato il numero di calciatori in doppia cifra (5), il capocannoniere stagionale, Vidal (addirittura un centrocampista!), ha realizzato “appena” 15 reti (di cui ben 6 rigori), seguito da Vucinic (14), Quagliarella (13), Giovinco (11) e Matri (10).

L’impatto di queste cifre è ancor più evidente leggendo la classifica marcatori della serie A, guidata nelle ultime due stagioni da Cavani (29 gol in campionato e 38 complessivi stagionali) e da Ibrahimovic (28 reti in serie A e 35 complessive), con i “cannonieri” bianconeri relegati rispettivamente al 23° posto (Vucinic e Vidal nella stagione 2012-13) e al 16° (Matri nel 2011-12).

Antonio Conte e Arturo Vidal

Antonio Conte e Arturo Vidal

Anche la serie cadetta 2012-13 ha visto dominare una squadra basata sulla forza del collettivo: il Sassuolo (85 punti, +3 sul Verona) che ha raggiunto la sua prima storica promozione in A.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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