G8: Berlusconi consiglia Letta “Governo sfori 3% tanto non ci cacciano. Crisi è colpa loro”

Pubblicato il 17 Giugno 2013 alle 11:09 Autore: Alessandro Genovesi

Si apre oggi il G8 in Irlanda del Nord: padrone di casa il premier britannico David Cameron, che coordinerà i lavori con i grandi del mondo, ospitati in un vasto complesso alberghiero a cinque stelle, località Lough Erne, a due ore da Belfast.

E già questo è un segnale importante che primo ministro conservatore vuole dare al mondo: ospitare un G8 nei dintorni di Belfast sarebbe stato impossibile e impensabile fino agli anni ’90, a causa delle fortissime tensioni politiche e religiose.

Ora, invece, la situazione dell’Ulster è molto diversa, anche se le misure di sicurezza non mancano. Otto mila poliziotti monitorano continuamente le strade, i parchi e gli esercizi pubblici della piccola cittadina che si affaccia sul grande lago Erne.

Venendo ai contenuti, si potrebbe dire che l’oggetto del summit saranno “tre T”: trade, tax and transparency.

Commercio, tasse e trasparenza sono infatti i punti cardine del dibattito tra gli otto potenti che ha l’obiettivo di rilanciare l’economia globale, ancora fragile in molti paesi, dopo la grande recessione mondiale del 2008.

Andando nello specifico, sul commercio Cameron proverà a cercare una mediazione tra la Francia, che resiste a includere la sua industria cinematografica in un patto di liberalizzazione, e gli Stati Uniti, che vogliono imporre un “tutti o nessuno” negli accordi.

Per quanto riguarda le tasse e la trasparenza, invece, è proprio il Regno Unito il maggior oppositore di una politica di armonizzazione a livello comunitario e internazionale (unico paese UE, insieme alla Rep. Ceca, a non aver ratificato il Fiscal compact) anche se il premier conservatore ha fatto qualche passo avanti con i paradisi fiscali dell’ex-Impero britannico, ottenendo dalle isole Cayman, dalle isole Vergini e da Bermuda un impegno a fornire informazioni, se richieste, sui trasferimenti di denaro da oltremare.

La lotta ai conti offshore è uno degli obiettivi fondamentali del G8, sulla carta condiviso da tutti.

G8 Belfast Irlanda

Michelle and Barack Obama

Vi è poi il problema, non secondario, della guerra civile in Siria, e qui sì che le divergenze verranno a galla in tutta la loro drammaticità.

Non c’è, infatti, una posizione comune europea: Cameron vorrebbe limitare gli Stati Uniti nell’armare i ribelli, il francese Hollande lo appoggia timidamente, la Merkel e Letta non lo seguono, il russo Putin non ne vuol sentir parlare, visto che lui le bombe e i missili li fornisce ad Assad e se gli Usa smettessero di armare gli insorti, la Russia dovrebbe impegnarsi, a sua volta, a non armare più le milizie rimaste fedeli al dittatore. È fortissimo, dunque, il rischio di una spaccatura.

obama arrivo a belfast g8

In sostanza, non è dato sapere ciò che questo G8, oltre alle montagne di documenti e proclami, produrrà concretamente: è tutto da vedere se gli otto paesi più industrializzati riusciranno a rimettere in moto la crescita globale e risolvere la crisi siriana.

LETTA ARRIVATO A BELFAST (ore 12.30)

Il premier Enrico Letta è atterrato a Belfast da dove, in elicottero, raggiungerà Lough Erne, in Irlanda del Nord, per partecipare al vertice del G8.

Tanti gli appuntamenti a margine in programma per il primo ministro italiano, al suo debutto ad un vertice dei Grandi. Dal bilaterale con Barack Obama, a quelli con i premier giapponese e canadese, Abe e Harper.

Intanto Silvio Berlusconi, da Pontida, tuona contro Bruxelles: “Bisogna che qualcuno, nel governo, abbia il coraggio e l’autorevolezza di andare a Bruxelles e dire a quei signori ‘Noi siamo in queste condizioni perché ci avete cacciato voi, con la vostra dannata politica dell’austerità: dobbiamo rimettere a posto le cose e, da qui in avanti, il limite del 3% all’anno e il fiscal compact ve li potete dimenticare. Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? – ha aggiunto l’ex premier – Fatelo. Ci volete mandare fuori dall’Unione Europea? Ma, no, vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all’anno e ce ne ridate indietro solo 10″. Ma da Palazzo Chigi replicano “La linea del governo rimarrà quella di sempre”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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