Province Grillo contro la Consulta

Pubblicato il 5 Luglio 2013 alle 18:56 Autore: Lorenzo Cini

All’indomani della decisione della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale il provvedimento di abolizione delle province varato dal Governo Monti, arriva la reazione di Beppe Grillo che, come di consueto, esprime il suo pensiero attraverso il blog.

In un post intitolato “L’oracolo della Consulta e le province eterne”, l’ex comico genovese critica la decisione Corte Costituzionale, arrivando a metterne in discussione persino il ruolo e l’utilità.

“La Corte Costituzionale, detta amichevolmente Consulta, un nome che ricorda l’oracolo di Delfi, ha dichiarato illegittima, in nome della Costituzione, l’abolizione delle Province previsto nel decreto Salva-Italia del dicembre 2011” recita il post. “Sono circa 17 miliardi di risparmio all’anno per un ente le cui competenze possono essere assorbite dalla Regioni, ma di questi tempi si può scialare. Di fronte a queste decisioni calate all’improvviso da enti supremi come un fulmine di Giove (ieri il Consiglio Superiore della Difesa per gli F35, oggi la Consulta per le Province) il cittadino si ritrova come nel “Processo” di Kafka, spogliato da ogni decisione, annichilito da forze inesplicabili, inavvicinabili. Da moderni numi contro i quali non c’è appello”.

Il post prosegue analizzando la composizione e i metodi di elezione dei quindici membri della Consulta, per poi concludere provocatoriamente: “A loro chiedo di verificare se il precariato è costituzionale. Se gli esodati sono costituzionali. Se la legge elettorale Porcellum è costituzionale. Se spostare la data pensionistica a 67 anni è costituzionale. Se comprare cacciabombardieri per una Repubblica che ripudia la guerra è costituzionale. Se i rimborsi elettorali ai partiti contro la volontà di un referendum sono costituzionali. Fateci sapere, consultate le sudate carte”.

Sempre nella giornata di oggi ha avuto luogo lo “Spazza Tour”, iniziativa organizzata dal Movimento 5 Stelle per attirare l’attenzione sul problema dei traffici illeciti di rifiuti industriali. Un gruppo di attivisti del Movimento, tra cui anche una settantina di parlamentari, si è recato nel cosiddetto “triangolo della morte” di Acerra, Nola e Marigliano (provincia di Napoli) dove viene accumulata una grande quantità di rifiuti provenienti dalle industrie del nord Italia, che provocano danni all’ambiente e alla salute dei cittadini campani.

Lorenzo Cini