Speciale Nordland: Norvegia al voto il Partito del Progresso

Pubblicato il 13 Luglio 2013 alle 17:37 Autore: Antonio Scafati

È una Norvegia che potrebbe cambiare, quella che il prossimo 9 settembre sarà chiamata a scegliere un nuovo governo. È probabile che i partiti di centrosinistra alla guida del paese da otto anni verranno sconfitti, ed è altrettanto probabile che il Partito del Progresso entrerà a far parte del nuovo esecutivo.

Ne abbiamo parlato in un’intervista con la leader del partito, Siv Jensen, che ci ha spiegato cosa non le piace dell’attuale governo norvegese e dove vorrebbe portare il paese nei prossimi anni.

Nonostante la crisi economica, la Norvegia ha una disoccupazione bassa e un’economia in salute. Eppure pochi mesi lei ha detto che il paese ha perso otto anni per colpa del governo di centro-sinistra. Che cosa voleva dire?

Effettivamente la Norvegia ha una disoccupazione bassa. Ciò è dovuto per lo più alle riserve di combustibili fossili di cui dispone. Oltre a questo, c’è un grande consenso intorno alle politiche norvegesi. Anche se le cose sembrano andare bene – per ora – i problemi stanno diventando evidenti. Ad esempio una delle più grandi aziende di export del paese (impegnata nella lavorazione del legno) recentemente è stata costretta a chiudere a causa della carenza di infrastrutture e delle tasse elevate. Abbiamo infatti tra le strade più obsolete d’Europa. Inoltre un terzo della popolazione in età lavorativa si appoggia al welfare e ogni giorno 80 nuovi individui devono ricorrere al sostegno dello stato sociale. Tra l’altro solo un terzo dei crimini denunciati viene risolto e 270mila persone sono nelle liste d’attesa degli ospedali. Tenete a mente che la Norvegia ha una popolazione di cinque milioni di abitanti.

Siv Jensen, leader del Partito del Progresso

Siv Jensen, leader del Partito del Progresso

Se doveste riassumere il vostro programma politico in poche parole, cosa direste?

Vogliamo batterci affinché ogni singolo individuo abbia una maggiore libertà personale ed economica. Vogliamo ridurre le tasse e semplificare la burocrazia per consentire a ciascuno di vivere una vita più semplice senza ingerenze statali. Vogliamo concentrarci sui compiti più importanti di un governo, come la sanità, la giustizia e l’istruzione. Vogliamo svolgere questi compiti in collaborazione con i privati in un sistema dove il finanziamento sia compito dello stato, affinché questi servizi possano essere accessibili per chiunque indipendentemente dalla ricchezza personale.

Alle scorse elezioni, quattro anni fa, il Partito del Progresso ha ottenuto il 22,9 per cento dei voti. Secondo i sondaggi, oggi siete tra il 14 e il 18 per cento. Molti elettori che avevano scelto voi ora sembrano propensi a votare per il partito della Destra. Perché?

Abbiamo dovuto affrontare qualche sfortunato scandalo mediatico e la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2011 è stata accorciata (dopo l’attentato a Oslo e Utøya, ndr). Ma più di ogni altra cosa abbiamo bisogno di promuovere al meglio la nostra piattaforma politica: riduzione delle tasse, ospedali, infrastrutture, essere duri nei confronti del crimine.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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