F-35, il ministro Mauro ammette: “Nessuna penale da pagare in caso di rinuncia”

Pubblicato il 4 Agosto 2013 alle 11:43 Autore: Redazione

F-35, il ministro Mauro ammette: “Nessuna penale da pagare in caso di rinuncia”

 Dopo numerose interrogazioni parlamentari e qualche ammonimento all’opinione pubblica contraria all’acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter F-35 (o, comunemente, F-35), il ministro della Difesa Mario Mauro ha dichiarato che non è prevista alcuna penale da pagare nel contratto di acquisto dei velivoli militari. Dunque lo Stato italiano potrebbe svincolarsi dalla commessa in senza oneri collaterali.

La notizia arriva all’indomani dell’intervento del ministro in Senato nella Commissione congiunta di Difesa, Esteri e Affari europei, durante la quale ha riferito: “Si dice che se ci ritiriamo dal programma degli F-35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3 miliardi e mezzo di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F-35 a decollo verticale. Allora non capiremmmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi”.

A quel punto, c’è stato spazio anche per l’indignazione del deputato Giulio Marcon (Sinistra Ecologia e Libertà), che ha ribattuto: “Avremmo già speso 3,5 miliardi di euro solo per l’adeguamento della portaerei Cavour: in questo modo i costi degli F-35 aumentano ancora, fino a 18 miliardi di euro. E’ molto grave che si venga a sapere una notizia così importante, senza che ci sia stata prima un’informativa dettagliata e completa: le informazioni fornite dal Ministro arrivano in modo opaco e incompleto. Il Parlamento è tenuto all’oscuro di come sta procedendo il programma sugli F-35. Sinistra Ecologia Libertà chiede al Ministro della Difesa una relazione dettagliata e completa sui costi preventivati e che sia rispettato l’impegno, contenuto nelle mozioni approvate alla Camera e al Senato, di non procedere a ulteriori acquisizioni prima di un nuovo pronunciamento del Parlamento. Il Ministro Mauro faccia il Ministro della Difesa e non quello della guerra”.

Ma chissà come avrà reagito stamattina Sel alla decisione del Tar, che ha respinto la richiesta dell’associazione dei consumatori Codacons di sospendere il programma d’acquisto. Il tribunale amministrativo ha ritenuto di non poter procedere alla richiesta del Codacons, in quanto: “appare configurabile la natura politica degli atti impugnati e dunque la loro conseguente insindacabilità da parte del giudice amministrativo”. Non c’è bisogno di leggere tra le righe l’impossibilità del Tar di poter annullare una decisione politica che va oltre le sue competenze. Tuttavia, il presidente del Coordinamento dei consumatori Carlo Rienzi ha già annunciato che farà ricorso al Consiglio di Stato (“E’ assurdo ritenere ‘politici’ gli atti relativi alla questione degli aerei da comprare).

Intanto, si è saputo che la Turchia investirà 16 miliardi di dollari per dotare la sua flotta di 100 F-35, sebbene la Commissione Difesa del Senato USA abbia ridimensionato il suo impegno all’acquisto, dato lo stato di bassa affidabilità dei velivoli, registrato in fase di sperimentazione.

La querelle sull’acquisto dei cacciabombardieri Lockheed continua.

 

Fabrizio Neironi

L'autore: Redazione

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