Kyenge: “La soluzione è lo ius soli temperato”

Pubblicato il 27 Agosto 2013 alle 17:55 Autore: Giacomo Salvini

Non sono stati facili i primi mesi da ministra per Cecile Kyenge. Non tanto per sue colpe o demeriti, ma per una campagna denigratoria e offensiva che si è scatenata nei suoi confronti dal giorno del suo insediamento come ministra per l’Integrazione.

Basta scorrere le cronache politiche delle scorse settimane per compilare, senza nemmeno troppa fatica, un piccolo prontuario dell’insulto libero, con la Kyenge come unica destinataria.

Qualche esempio: “Ma mai nessuno che se la stupri” (Dolores Valandro, Lega Nord), “Quando la vedo non posso non pensare ad un orango” (Roberto Calderoli, Lega Nord), “Ministro bonga bonga” (Mario Borghezio, Lega Nord), “Rischia di istigare alla violenza” (Matteo Salvini, Lega Nord), “Vaffanculo mussulmana di merda” (Giuseppe Fornoni, Lega Nord) e “ Se becco la Kyenge…ma non frequento il rettilineo di Ceriale (noto luogo di prostituzione, ndr)” (Cristiano Za Garibaldi, vicesindaco di Diano Marina). E li chiamano statisti.

kyenge

La ministra Kyenge, dimostrando accortezza e superiorità, ha continuato a dedicarsi al tema dell’immigrazione nel nostro paese: ius soli (da introdurre) e legge Bossi-Fini (da modificare) sono i punti principali della sua agenda.

“Sono fiera dell’Italia, non sono stata costretta a prendere la cittadinanza italiana, l’ho scelta” ha dichiarato in un’intervista a Paolo Mieli per la trasmissione Rai Eco della Storia. “Sono entrata nella cultura italiana – ha continuato la Kyenge – ho condiviso moltissime cose: oggi, quando vado in giro, porto con me tutti i valori di questa patria. A testa alta”.

E’ tornata poi, sul tema dello ius soli che tanto sta facendo discutere soprattutto tra gli esponenti della Lega nord, tradizionalmente contrari: “In Europa da nessuna parte esiste lo ius soli puro, ovunque si va verso lo ius solitemperato”. E’ sempre lei a spiegare che si tratta di un regime di concessione della cittadinanza che scatta dopo alcuni anni di residenza dei genitori e che esiste già in molti Paesi europei, come in Germania e in Olanda.

Puntuale è stata la risposta di Forza Nuova che attraverso una nota ufficiale sul suo sito ha invitato il ministro Kyenge a non presentarsi il 29 luglio a Pesaro perché “pone come obiettivo principale la pulizia etnica del popolo italiano e la sua sostituzione con i ‘migranti'” e – continua il movimento – Forza Nuova si opporrà con ogni mezzo a questo disegno e all’approvazione dello ius soli, che spalancherebbe le porte a migliaia di irregolari a caccia di cittadinanza facile e darebbe il via alla sostituzione etnica del nostro popolo”. Per Forza Nuova la ministra dovrebbe dimettersi, perché ispirata da un “razzismo anti-italiano”.

Luca Zaia

Sul tema è intervenuto anche il Governatore leghista del Veneto Luca Zaia, che ha sollecitato un intervento della Kyenge sul problema dell’immigrazione: “Dopo aver parlato di tutto, a cominciare dallo ius soli fino all’eliminazione della Bossi-Fini, sarebbe ora si mettesse ad un tavolo e scrivesse una proposta per l’immigrazione”.

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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