La (lunga) marcia dei referendum radicali

Pubblicato il 3 Settembre 2013 alle 17:28 Autore: Redazione
quorum referendum

“Giustizia sì, giustizia no”. Non è la parodia della Terra dei cachi di Elio e le Storie Tese, ma una semplificazione delle scelte che potrebbero essere chiamati a compiere gli italiani l’anno prossimo. Ovviamente se i referendum proposti dai Radicali Italiani riuscissero a raccogliere tutte le sottoscrizioni necessarie in tempo utile e superassero l’esame della Corte costituzionale.

Sei quesiti sulla giustizia (rientro dei magistrati fuori ruolo, stop agli abusi sulla custodia cautelare, separazione delle carriere, abolizione dell’ergastolo, due referendum sulla responsabilità civile dei magistrati), altri su “divorzio breve”, 8 per mille, finanziamento pubblico ai partiti, immigrazione (due quesiti) e abolizione del carcere per reati di droga di lieve entità. Questi sono i temi della nuova battaglia referendaria radicale.

In questi giorni la raccolta di firme per i dodici quesiti continua, anche grazie alla campagna messa in atto dai Radicali che ha avuto una fiammata di visibilità quando Silvio Berlusconi, all’indomani della sua condanna definitiva e in pieno dibattito sulla sua agibilità politica, ha scelto di firmare (in favore di telecamere) per tutti i referendum proposti.

“Berlusconi ha fatto un gesto importante firmando tutti i referendum proposti, anche quelli che vorrebbero abolire alcune leggi fatte da suoi ministri, come la Bossi-Fini e quella sulla droga di Giovanardi – ha dichiarato oggi il segretario dei Radicali italiani, Mario Staderini -. E’ un segnale, questo, anche per il Pd che, nonostante i molti candidati alla segreteria, continua a fare verso i referendum la politica dello struzzo“.

La stoccata, come precisato subito dal segretario, non è rivolta ai militanti (che ai banchetti allestiti alle feste del Pd firmano e chiedono informazioni) ma ai leader o aspiranti tali, nei quali viene compreso anche il sindaco di Firenze: “Renzi chiede un impegno per l’abolizione della Bossi-Fini, per quanto riguarda il finanziamento ai partiti. Temi, che sono oggetto dei nostri referendum e chiedo a Renzi come crede di poterli affrontare se non con i referendum”.

mario staderini radicali

Naturalmente, come da Costituzione, occorrono 500mila firme dei cittadini, un numero elevato da raggiungere, anche con l’impegno di partiti come il Pdl: continuano le firme eccellenti (oggi Renato Brunetta ed Emilio Fede), ma contano uno, come le altre. “Ho chiesto un incontro al presidente dell’Anci Fassino – ha annunciato Staderini – per fare in modo che in tutti i comuni sia garantito il diritto di firma a quanti vogliono partecipare a questa campagna referendaria”.

“Qualunque risultato avrà questa nostra battaglia – ha detto ancora il presidente di Radicali Italiani Silvio Viale – noi andremo avanti”, aggiungendo poi una battuta sull’inatteso testimonial proveniente dal Pdl: “Dire che questi referendum aiutano Berlusconi è una grande cavolata, al limite l’unico che potrebbe essergli utile è quello che riguarda il divorzio breve”.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

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