Turbolenze economiche africane

Pubblicato il 13 Settembre 2013 alle 09:28 Autore: Raffaele Masto

Un luogo comune dei nostri tempi è che ormai in Africa la Cina è il maggiore investitore, la potenza mondiale che ha stracciato tutte le altre.

Ecco, che si sappia che è un luogo comune che non rispecchia la realtà. Se fosse così probabilmente molte aree del continente non sarebbero attraversate da conflitti combattuti o striscianti.

Uno studio dell’Onu pubblicato alla vigilia dell’ultimo vertice dei BRICS tenutosi a Durban, in Sudafrica, diceva che il flusso globale degli investimenti diretti in Africa vedeva al primo posto la Francia, al secondo gli Stati Uniti seguiti dalla Malesia e solo dopo da Cina e India.

Un’altra classifica stilata in base al portafoglio complessivo di investimenti nel continente vede ancora Francia e Stati Uniti ai primi due posti seguiti dalla Gran Bretagna con la Malesia al quarto posto e di seguito Sudafrica, Cina e India.

Stando a questi dati, dunque, crolla il luogo comune secondo il quale la Cina non ha rivali in Africa. Ce li ha, eccome. E non sono solo i rivali tradizionali, cioè le grandi potenze dell’Occidente, ma anche una new entry inaspettata, cioè la Malesia che in dieci anni ha quintuplicato i suoi investimenti in Africa raggiungendo la cifra di 15 miliardi di euro. La Cina ha invece investito complessivamente 12,4 miliardi di euro e l’India 10,9 miliardi.

Da questi dati si comprende quali sono i conflitti in Africa e si capisce come molte delle regioni instabili e a rischio sono in realtà regioni contese da forti interessi economici.

Un tempo era tutto più semplice. Ora la confusione sotto il cielo africano è massima e le potenze tradizionali non sono affatto intenzionate a lasciare la preda. Alcuni dei conflitti, come per esempio quello Centrafricano, o quello in Costa d’Avorio, o quello in Mali, o quello di qualche tempo fa in Ciad, hanno visto il pesante intervento di una potenza, la Francia, che non si rassegna a perdere posizioni in Africa.

Inoltre credo che l’ascesa delle potenze emergenti finirà per superare le vecchie tradizionali potenze occidentali. Ma anche quando ciò avverrà le turbolenze non finiranno.

Infine resta la grande domanda: ma da tutto questo rincorrersi cosa ci guadagnano gli africani. Gli investimenti in Africa sono enormemente cresciuti, nel continente sono arrivati fiumi di denaro ma la ricchezza è ancora molto, troppo poco distribuita.

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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