Volano insulti a La7 tra Travaglio e Santanchè

Pubblicato il 12 Settembre 2013 alle 14:49 Autore: Alessandro Genovesi

“Delinquente”. “Padroncina”. “Chiamate un’esorcista”. Questo il tenore della discussione durante la puntata di ieri sera a “La Gabbia”, ultimo talk-show di attualità a sbarcare su La7, conduttore Gianluigi Paragone.

Protagonisti della lite furibonda due vecchie conoscenze dei programmi di approfondimento politico: la “pitonessa” del Pdl Daniela Santanchè e l’antiberlusconiano per eccellenza Marco Travaglio, la più prestigiosa firma del Fatto Quotidiano. Pietra dello scandalo, neanche a dirlo, Silvio Berlusconi e la questione decadenza.

A voler essere onesti, a scaldare l’atmosfera è la Santanchè che utilizza la tattica oramai consolidata di sovrapporre continuamente la propria voce a quella dell’interlocutore. Travaglio, quindi, riesce a mettere insieme sì e no tre frasi in tutta la trasmissione, costantemente interrotto e chiamato “delinquente” dall’esponente Pdl per via di una vecchia condanna civile.

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Il giornalista, da parte sua, non si risparmia e indossa l’elmetto. “Paragone devi chiamare un esorcista” sbotta, dopo l’ennesimo improperio piovutogli addosso. Poi, durissimo: “Se la Santanchè vuole sapere qualcosa sui giornalisti delinquenti si rivolga in famiglia” con la chiarissima allusione al rapporto che lega l’onorevole al direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato in via definitiva e libero solo perché graziato da Napolitano.

Il livello della discussione, incredibilmente, scende ancora quando si passa a parlare di gusti e abitudini sessuali. “Non so se a Travaglio piacciono le donne, non le tratta bene” attacca la Santanchè, mentre Paragone, perfettamente a suo agio in quello che ormai è un pollaio, in sottofondo se la ride e dice “penso proprio di sì”. “Le assicuro che lei non avrà mai modo di verificarlo” replica il giornalista che poi rincara la dose: “Ogni mattina lei si alza, si guarda allo specchio e vede la Santanchè, dovrebbe morire dal ridere”. Poi il gran finale: “Travaglio lei non mi fa né ridere né godere”. “Per la Santanchè ci vuole il trattamento sanitario obbligatorio, non basta l’esorcista”.

Questo il teatrino che ha volutamente imbastito ieri sera Paragone. Cosa non si fa per qualche punto in più di share.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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