Inter-Juventus, tutto in due minuti

Pubblicato il 15 Settembre 2013 alle 11:59 Autore: Emanuele Vena

Non sarà certo stata una gara per fini intenditori quella vista a S. Siro nell’anticipo pomeridiano del sabato. Un’Inter tatticamente accorta (come da tradizione di Mazzarri), seppur ancora in fase di logico rodaggio, è riuscita a tenere a bada una Juventus che ha giocato sotto ritmo, anche a causa delle fatiche con le Nazionali (che hanno interessato anche vari elementi nerazzurri) e della necessità di centellinare le energie in vista dell’impegno di Champions League di mercoledì prossimo in Danimarca.

La Juventus si è schierata con la formazione tipo, con il recupero in extremis sia di Vucinic che di Barzagli. Nell’Inter invece Milito è partito dalla panchina, con Mazzarri che ha preferito confermare il 3-5-1-1 che ha portato fortuna nelle prime due uscite di campionato.

La gara sin da subito ha mostrato pochi spunti, con due squadre tatticamente a specchio (con Tevez spesso e volentieri ad agire a tutto campo alle spalle di un Vucinic palesemente frenato dagli acciacchi) e ritmi piuttosto bassi.

Un tiro al volo di Nagatomo al 13° (sugli sviluppi di un corner) e una zampata di Pogba su lancio millimetrico di Pirlo al 32°, entrambe ben neutralizzate dagli estremi difensori avversari, sono state le occasioni più interessanti della prima parte di gioco. Un tiro di Taider da posizione defilata, respinto da Buffon con i piedi, ha posto termine ad un primo tempo piuttosto noioso.

Mauro Icardi, bestia nera della Juventus

Mauro Icardi, bestia nera della Juventus

Nella ripresa Conte ha sostituito un Lichtsteiner a rischio espulsione con Isla, il sogno di mercato nerazzurro non concretizzatosi nella sessione di calciomercato appena conclusa. Se si eccettua un diagonale impreciso di Vidal (su un bell’assist di un vispo Tevez), imitato dall’altra parte del campo da Guarin, lo spartito della gara non è cambiato, con la Juventus a “ruminare” gioco, a ritmi bassi e con pochi spazi ed idee e l’Inter pronta a ripartire in contropiede.

Tuttavia, alla generosità nerazzurra si contrapponeva un reparto offensivo piuttosto spuntato. Così al 23° Mazzarri ha giocato la carta Icardi, inserito al posto di un buon Taider. L’argentino, confermandosi bestia nera dei bianconeri (3 gol nella scorsa stagione), ha rotto gli equilibri appena 5 minuti più tardi, sfruttando un assist di Alvarez (piuttosto opaco nel resto della gara) che ha approfittato di un errato disimpegno di Chiellini.

(Per continuare la lettura cliccare su “2”)

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →