Pdl, Brunetta “Congresso non ora e primarie tra venti o trenta anni”

Pubblicato il 8 Ottobre 2013 alle 11:34 Autore: Giuseppe Spadaro

Nel Pdl continua il dibattito dopo una settimana turbolenta e la rinnovata fiducia al Governo Letta.

All’indomani dello scontro apertosi all’interno dei gruppi parlamentari (soprattutto del Senato) del principale partito di centrodestra Raffaele Fitto ha chiesto l’azzeramento delle cariche e la convocazione di congresso straordinario.

Fitto, già ministro agli affari regionali col Governo Berlusconi ed ex amico-alleato di Alfano, in aperta polemica col suo segretario vuole che si faccia maggiore chiarezza fino a misurare le forze in campo passando dal congresso.

raffaele fitto pdl congresso

 

Brunetta “Congresso? Non adesso” – Secondo il capogruppo alla Camera del Pdl Brunetta “i congressi sono il sale della vita democratica dei partiti, ma non in questo momento. Noi abbiamo bisogno – dice Brunetta – di discutere di dibattito, di regole, di individuare correttamente la linea politica, per esempio rispettando i programmi di governo, altrimenti sarebbe la fine. In questo momento per noi del Pdl il congresso sarebbe divisivo”.

Brunetta “Primarie Pdl? Tra 20/30 anni” – Per Brunetta le primarie “sono un meccanismo democratico, trasparente, che serve a definire le leadership. Noi – aggiunge – avevamo deciso di farle, poi Berlusconi è ridisceso in campo e quindi non le abbiamo più fatte. E’ nel novero delle possibilità può essere una opzione anche per noi, ovviamente cambiando le regole di funzionamento del nostro partito ma nel futuro le primarie potrebbero essere anche per noi un terreno di confronto democratico. Ma fra 20-30 anni, quando Berlusconi avrà lasciato il campo…”.

alfano brunetta pdl

 

Brunetta “Sfiducia su di me? Solo voci” – Il capogruppo alla Camera non si preoccupa delle voci su una possibile mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Qualcuno vuole farmi fuori da capogruppo del Pdl alla Camera? Il mio predecessore, Fabrizio Cicchitto, sentiva queste voci un giorno sì e uno no. Io le sento una settimana sì e una no, quindi la situazione è migliorata. Lavoro 15 ore al giorno, è un lavoro esaltante e difficile, con una maggioranza difficile. Tornare a fare il semplice parlamentare forse sarebbe una pausa di riflessione per me. A parte gli scherzi siamo tutti impegnati a far rispettare gli impegni di governo, contro i Fassina di turno”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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