Dl Imu: ok dalla Camera, ora passa al Senato

Pubblicato il 16 Ottobre 2013 alle 13:24 Autore: Redazione

La Camera con 326 voti a favore, 121 contrari e 20 astenuti ha approvato il decreto legge che abolisce definitivamente la prima rata sull’Imu e contiene misure su cassa integrazione, esodati e interventi per l’emergenza casa. Il provvedimento, che scade a fine mese, passa ora al Senato.

Seconda rata Imu, il governo chiarisce – Il governo fa chiarezza sulla seconda rata dell’Imu. Nei giorni scorsi, infatti, si era venuta a creata un po’ di bagarre per la presentazione di un emendamento firmato dal Pd che prevedeva il pagamento dell’imposta anche sulla prima casa nel caso che la rendita catastale fosse superiore ai 750 euro.

Un limite che avrebbe allargato la base imponibile a molti immobili italiani. Alla fine l’emendamento è stato ritirato ma la questione è rimasta in sospeso.

A fare chiarezza una volta per tutte è il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, durante la trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa. Il pagamento della seconda rata dell’Imu, dice il ministro, “è una questione chiusa, perché siamo a valle di una decisione assunta”, aggiungendo che “si può discutere se sia giusta o sbagliata ma la decisione è stata assunta e le varie forze che compongono il governo devono rispettare l’impegno assunto davanti al Parlamento. Per me è una questione chiusa”.

Zanonato

Una dichiarazione di così grande nettezza, proveniente per di più  da un esponente di spicco del Partito democratico (partito favorevole a mantenere l’Imu per i soggetti abbienti), evidenzia come il governo sia riuscito a trovare le coperture economiche necessarie a scongiurare il pagamento della seconda rata  della tassa sulla casa. Tenendo sempre presente che a gennaio arriverà la Service Tax, di cui sono ancora ignoti i dettagli riguardo la progressività.

Nonostante le rassicurazioni di Zanonato continuano le fibrillazioni nella maggioranza. Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina mantiene le critiche, già espresse più volte, all’abolizione totale della tassa sulla prima casa spiegando che ”nelle attuali condizioni di finanza pubblica l’abolizione della seconda rata dell’Imu vuol dire aumentare altre imposte, in un gioco delle tre carte imputabile al Pdl”.  Per Fassina non ha “senso eliminare una tassa se po introducrne un’altra con un impatto peggiore sull’economia reale”.

Al viceministro danno man forte anche gli economisti del Fondo monetario internazionale, favorevoli a una imposta sulla prima casa, secondo i quali ha se l’Imu sarà abolita dovrà essere compensata da altre entrate o tagli alla spesa.

Le parole di Zanonato galvanizzano invece i cinque ministri del Pdl, che già qualche giorno fa, autodefinendosi le “sentinelle anti-tasse”, avevano avvertito il governo: “Noi siamo quelli che hanno impedito l’aumento dell’Imu e su questa strada non ci sarà un ritorno indietro”.

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